Organico dell’autonomia: le istruzioni

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Notizie della scuola,  6.9.2016

– Per accompagnare le scuole verso un utilizzo sempre più integrato, in coerenza con le finalità della Buona Scuola e nell’ottica della valorizzazione della progettualità scolastica, il Miur fornisce indicazioni ed orientamenti sulle potenzialità offerte dalla gestione dell’organico dell’autonomia.

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– L’organico dell’autonomia rappresenta, a tutti gli effetti, l’organico complessivo della scuola e ha lo scopo, oltre che di soddisfare le necessità e le esigenze didattiche e formative della comunità scolastica e territoriale, di ampliare le possibilità progettuali della scuola stessa (art. 1, comma 5, Legge 107/2015).

In esso confluiscono posti comuni, posti per il sostegno e posti per il  potenziamento dell’offerta formativa: docenti finora utilizzati solo per l’insegnamento curriculare possono quindi occuparsi, in tutto o in parte, di attività di arricchimento dell’offerta formativa, in coerenza  con le competenze professionali possedute, in un’ottica di flessibilità.

Con nota 5 settembre 2016 prot. n. 2852 il Miur evidenzia che l’obiettivo è accompagnare le scuole verso un utilizzo progressivamente sempre più integrato dell’organico dell’autonomia, in coerenza con le finalità della Buona Scuola e con la valorizzazione della progettualità scolastica, nel rispetto delle vigenti disposizioni normative e contrattuali e delle prerogative sindacali.

Oltre che garantire gli insegnamenti del curriculo di istituto, l’organico dell’autonomia può avere almeno altre due funzioni: una di promozione e di ampliamento  progettuale e una di utilità e supporto all’organizzazione scolastica, tenuto conto anche delle priorità, dei traguardi e degli obiettivi di processo individuati nel Rapporto di Autovalutazione (RAV) e delle azioni inserite nel Piano di Miglioramento (PdM).

Poter disporre dei posti di potenziamento può inoltre favorire una articolazione modulare dei tempi e della struttura della didattica, l’apertura delle classi e l’articolazione delle stesse, gli scambi di docenza, la realizzazione della didattica laboratoriale, l’individualizzazione e la personalizzazione dei percorsi formativi, la sostenibilità delle sostituzioni per assenze brevi. Parimenti, l’organico dell’autonomia potrà facilitare l’apertura pomeridiana delle scuole come comunità attive, aperte ed integrate, motore di crescita del territorio e in grado di sviluppare e aumentare l’interazione con le famiglie,  la comunità locale e le associazioni.

Partendo dalle esperienze già svolte nell’a.s. 2015/16, la nota propone numerosi esempi di attivitàche coinvolgono i docenti individuati su posti di potenziamento: dalla prevenzione della dispersione scolastica alla valorizzazione delle eccellenze; dal supporto agli studenti impegnati negli Esami di Stato alla realizzazione metodologia CLIL; dall’alternanza scuola-lavoro ai percorsi di istruzione e formazione professionale (IeFP); etc.

Grande rilievo riveste poi la funzione di coordinamento prevista per l’organico dell’autonomia, ad esempio per l’introduzione di insegnamenti opzionali nel secondo biennio e nell’ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado, nonché per le azioni riguardanti il Piano nazionale per la scuola digitale.

Ancora, l’organico dell’autonomia potrà avere un ruolo fondamentale anche nella formazione dei docenti, grazie all’individuazione di figure di riferimento per la realizzazione del piano di formazione, o dei referenti di rete in relazione a progetti di innovazione didattica e di inclusione.

Il Miur metterà a disposizione strumenti di supporto e di condivisione delle esperienze più significative realizzate nelle diverse comunità scolastiche, in modo da valorizzare le “buone pratiche”.

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Organico dell’autonomia: le istruzioni ultima modifica: 2016-09-06T22:05:45+02:00 da
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