Fabrizio Reberschegg, dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 19.2.2022.
La riforma dell’alternanza scuola-lavoro nata con la Buona scuola renziana è stata concepita male e partorita peggio. L’obbligatorietà dell’alternanza in termini più quantitativi che qualitativi ha costretto le scuole professionali e i tecnici ad inventarsi esperienze spesso fragili, inutili e inefficaci e i licei ad una ulteriore forzatura spesso inutile.
Le recenti disgrazie che hanno colpito due giovani vite di studenti impegnati nelle esperienze di alternanza-scuola lavoro hanno riacceso il dibattito sulla opportunità di mantenere in vita le norme della Buona Scuola renziana che aveva inserito obbligatoriamente un notevole numero di ore di scuola-lavoro nel piano delle attività didattiche, numero di ore ridotte (governo Conte 1) in 210 nei professionali, 150 nei tecnici e 90 nei licei.
Alcune organizzazioni imprenditoriali hanno espresso perplessità circa l’efficacia e l’utilità dei PCTO, altre paventano la possibile perdita di lavoratori non pagati in settori caratterizzati da bassa qualificazione professionale (vedi settori del turismo e del commercio).
Il fatto è che la riforma dell’alternanza scuola-lavoro è stata concepita male e partorita peggio inseguendo una ideologia neoliberista curvata sulle esigenze di breve periodo delle imprese. Per chi lavorava nei professionali e nei tecnici le esperienze di rapporti con aziende e imprese dei settori vicini ai vari indirizzi erano già parte integrante della progettazione didattica, ma queste esperienze erano gestite e organizzate partendo dalle delibere del collegio dei docenti che coniugavano i benefici delle esperienze di tirocinio con i contenuti e gli obiettivi della didattica posta in essere concretamente.
L’obbligatorietà dell’alternanza in termini più quantitativi che qualitativi ha costretto le scuole professionali e i tecnici ad inventarsi esperienze di alternanza spesso fragili, inutili e inefficaci. L’importante era dimostrare alla fine dell’ultimo triennio di aver offerto gli studenti il numero previsto dalla legge di PCTO.
L’inserimento obbligatorio dei PCTO ai licei è stata una ulteriore forzatura inserendo nel piano delle attività un numero obbligatorio di ore spesso difficili da gestire a causa della distanza del percorso degli studi dalle esigenze delle imprese del territorio. Così si sono inventati percorsi di alternanza con enti pubblici, musei, enti privati legati al mondo della cultura, ecc. In alcuni casi sono state per gli studenti esperienze positive, ma in maggioranza sono stati considerate una eccessiva perdita di tempo a discapito dello studio.
Tutto ciò di fronte alla gravissima mancanza di regole chiare circa l’applicabilità delle normative sula sicurezza del lavoro, diversificate a seconda del ramo d’azienda, e al fatto che si è sempre trattato di erogazione di lavoro gratuito cui doveva corrispondere in cambio un investimento in formazione specifica organizzata dalle imprese, cosa che è avvenuta in rari casi. Si è sempre taciuto che in vari settori il PCTO si è trasformato in puro sfruttamento degli studenti che evidentemente dovevano imparare che lavorare era soprattutto ubbidire e non avere diritti, in primis quello di essere retribuiti per le mansioni svolte.
Il Ministro Bianchi è stato tra i più fervidi sostenitori dell’alternanza scuola-lavoro di Renzi.
Possiamo quindi dubitare che le promesse di revisione dell’istituto normativo fatte alle rappresentanze studentesche si trasformino in un ritorno alla gestione delle esperienze di scuola-lavoro e di tirocinio affidate liberamente alle scuole e alla progettazione didattica decisa dal collegio dei docenti.
Poche esperienze fatte bene e condivise sono meglio che il conteggio di ore inutili per scuola e studenti.
Le imprese che potrebbero rimpiangere la revisione dei PCTO imparino ad assumere nuovi lavoratori e a fare investimenti veri per migliorare la produzione.
Continuare a legittimare salari bassi, tirocini e stage non pagati significa solo non avere una cultura d’impresa e una visione del futuro per questo Paese.
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PCTO-Alternanza scuola-lavoro: i pianti dei coccodrilli ultima modifica: 2022-02-19T04:01:00+01:00 da
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