di Sara Adorno, La Tecnica della scuola, 6.10.2025.
Pensioni scuola 2026: date, requisiti, trattenimento in servizio e novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha pubblicato la nuova circolare, condivisa con l’INPS, che definisce le modalità di cessazione dal servizio per il personale scolastico a partire dal 1° settembre 2026.
Il documento, collegato al Decreto ministeriale n. 182 del 25 settembre 2025, fornisce tutte le indicazioni operative su scadenze, requisiti e procedure per accedere alla pensione o richiedere il trattenimento in servizio.
LEGGI LA NOTA
Scadenze principali
- Apertura delle domande: dal 26 settembre 2025.
- Termine ultimo: il 21 ottobre 2025 per tutto il personale docente, educativo e ATA.
- Revoca: possibile sempre entro il 21 ottobre 2025 tramite la piattaforma POLIS – Istanze Online.
- Dirigenti scolastici: scadenza fissata al 28 febbraio 2026.
Le domande dovranno essere presentate esclusivamente tramite POLIS, salvo eccezioni per il personale all’estero o delle province autonome, che potranno utilizzare modalità digitali o cartacee.
Requisiti per la pensione
Per l’anno 2026 restano invariati i principali requisiti anagrafici e contributivi:
- Pensione di vecchiaia: 67 anni e almeno 20 anni di contributi entro il 31 agosto 2026.
- Pensione anticipata: 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne, 42 anni e 10 mesi per gli uomini.
Sono confermate anche le possibilità di uscita con Quota 100, 102, 103, Opzione Donna e APE Sociale, purché i requisiti siano maturati entro le rispettive scadenze di legge.
Pensionamento d’ufficio o su domanda
Una delle questioni più delicate riguarda la data del compimento dei 67 anni:
- Se l’età è raggiunta entro il 31 agosto 2026, il pensionamento avviene d’ufficio.
- Se i 67 anni si compiono tra il 1° settembre e il 31 dicembre 2026, è necessario presentare una domanda volontaria entro il termine del 21 ottobre 2025.
Sono previste eccezioni che permettono la permanenza in servizio:
- per chi non ha ancora i 20 anni di contributi necessari per la pensione di vecchiaia;
- per chi è in regime di computo e deve completare i 15 anni di versamenti;
- per chi è in regime contributivo puro e non ha ancora raggiunto il requisito economico minimo (pari almeno all’importo dell’assegno sociale).
Trattenimento in servizio dopo i 67 anni: la novità della Legge di Bilancio 2025
La Legge di Bilancio 2025 introduce una novità importante: il trattenimento in servizio oltre i 67 anni, ma non su richiesta del lavoratore. Sarà infatti l’amministrazione, in casi eccezionali e per esigenze organizzative specifiche, a poter disporre il prolungamento del servizio di alcuni dipendenti fino a un massimo del 10% delle facoltà assunzionali annuali.
Per la scuola, tuttavia, questa possibilità appare di difficile applicazione, poiché il contingente delle assunzioni viene definito solo a fine anno scolastico.
Restano invece due tipologie di trattenimento su istanza del lavoratore:
- Per la continuità di progetti internazionali o attività didattiche riconosciute a livello internazionale;
- Per il perfezionamento del requisito minimo contributivo, nei casi in cui il lavoratore compia 67 anni ma non abbia ancora i 20 anni necessari per la pensione, e possa raggiungerli nei successivi due o tre anni.
La circolare, inoltre, non menziona esplicitamente altre due ipotesi possibili:
- la richiesta di trattenimento per raggiungere 15 anni di contributi entro i 70 o 71 anni, nei regimi misti o in gestione separata;
- la permanenza finalizzata al raggiungimento del requisito economico minimo (5 anni di contributi e importo pari almeno all’assegno sociale per chi è interamente nel regime contributivo).
Addio al pensionamento d’ufficio a 65 anni
Un altro cambiamento strutturale riguarda la fine del pensionamento d’ufficio a 65 anni, che in passato consentiva l’uscita automatica per chi avesse maturato il massimo contributivo (oltre 41 anni).
Con l’abolizione di questa norma, la maggior parte dei lavoratori si avvia oggi verso il pensionamento di vecchiaia a 67 anni, un limite destinato a crescere nei prossimi anni in base all’aspettativa di vita.
Questo ha creato non poca confusione: nel 2024 molti lavoratori, convinti di poter andare in pensione d’ufficio, non hanno presentato la domanda volontaria entro ottobre, rischiando di dover restare in servizio un anno in più.
Altri adempimenti amministrativi
Le scuole e gli uffici territoriali dovranno:
- aggiornare le posizioni contributive entro il 9 gennaio 2026 tramite Nuova Passweb;
- consentire all’INPS di completare la verifica dei diritti a pensione entro il 21 aprile 2026;
- trasmettere i dati per la liquidazione del TFS/TFR esclusivamente in modalità telematica.
Resta confermata la possibilità di chiedere l’anticipo del TFS/TFR fino a 45.000 euro, secondo l’accordo quadro rinnovato nel 2024 tra INPS, Governo e istituti bancari.
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Pensioni 2026, le novità della Legge di Bilancio ultima modifica: 2025-10-07T04:16:51+02:00 da
