L’emendamento del relatore alla manovra prevede di estendere la possibilità di optare per il regime sperimentale alle lavoratrici che non hanno maturato entro il 31 dicembre 2015 i requisiti per la pensione, per effetto degli incrementi passati.
Quindi la salvaguardia sarà estesa alle donne nate nei mesi di ottobre, novembre e dicembre 1958 (1957 per le autonome), che hanno maturato almeno 35 anni di anzianità entro la fine del 2015, al compimento dei 57 anni e 7 mesi di età per le lavoratrici dipendenti e 58 e 7 mesi per le autonome.
L’estensione costerà – si legge nella proposta – 18,3 milioni di euro per il 2017, 47,2 milioni nel 2018, 87,5 per il 2019, 68,6 milioni per il 2020, 34,1 milioni per il 2021 e 1,7 milioni di euro per il 2022 e potrebbe riguardare 2.600 lavoratrici dipendenti, 670 lavoratrici autonome e 860 lavoratrici del pubblico impiego.
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