di Teresa Maddonni, Money.it, 30.9.2021.
Per le pensioni del dopo Quota 100 si pensa all’uscita anticipata con 62 anni di età, ma 35 di contributi e penalizzazione decrescente. La proposta alla Camera.
Pensioni: per il 2022 spunta Quota 97 una proposta di riforma che punta all’uscita anticipata. Ma di cosa si tratta?
Le pensioni sono al centro del dibattito pubblico e politico dal momento che si devono definire le misure per sostituire Quota 100 che permette di congedarsi con 62 anni di età e 38 anni di contributi, che scade per il suo triennio di sperimentazione il 31 dicembre 2021.
E se da una parte sembra ormai chiaro che la misura non verrà rinnovata per il 2022, dall’altra occorre evitare lo scalone che si andrebbe a creare il prossimo gennaio con la sua eliminazione.
Pertanto per le pensioni dal 2022 i partiti hanno portato sul tavolo delle proposte. Una di queste è appunto Quota 97 per le pensioni con almeno 62 anni di età e 35 anni di contributi, ma con penalizzazione decrescente. Vediamolo nel dettaglio.
Pensioni dal 2022 con Quota 97? Si tratta di una proposta di riforma presentata alla Camera da Forza Italia a firma della ex presidente della Regione Lazio Renata Polverini. Una proposta che per le pensioni prevede l’uscita anticipata a 62 anni di età con 35 anni di contributi, ma con delle penalizzazioni.
Secondo la proposta di quella che abbiamo definito Quota 97, si potrà andare in pensione a partire da 62 anni di età e 35 anni di contributi, fino ad arrivare alla pensione di vecchiaia. Questo significa che dai 62 ai 66 anni (l’età per la pensione di vecchiaia è fissata oggi a 67 anni) si può andare in pensione a patto che si abbiano almeno 35 anni di contributi, ma a ogni anno di anticipo corrisponde una penalizzazione sull’assegno a carico dunque del lavoratore. Nel dettaglio secondo la proposta per le pensioni con Quota 97 la penalizzazione dovrebbe essere:
Dunque la penalizzazione è più alta se si va in pensione a 62 anni con 35 anni di contributi. L’importo inoltre non deve essere inferiore a 1,5 volte l’assegno sociale.
Secondo i tecnici della Ragioneria dello Stato, come emerge dal Nadef approvato in Consiglio dei Ministri, nel biennio 2019-2020 il numero delle pensioni è stato superiore alla media del biennio precedente (2017-2018), già superiore rispetto al periodo 2012-2016.
Nel documento si sottolinea come l’accesso alle pensioni nel periodo 2019-2020 sia cresciuto e “nella dimensione massima registrata negli ultimi vent’anni”. Quindi secondo il recente documento le pensioni sono state maggiori rispetto al periodo precedente l’introduzione di Quota 100.
E non c’è solo la Quota 97 tra le proposte per la riforma delle pensioni a partire dal 2022. Nel dettaglio per le pensioni le proposte, depositate in Commissione Lavoro della Camera, arrivano anche dagli altri partiti:
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