di Carlo Renda, L’Huffington Post 20.10.2015.
Nella manovra ci sono solo “interventi selettivi, parziali” sulle pensioni, mentre“serviva una riforma”. Il presidente dell’Inps, Tito Boeri, critica gli interventi previdenziali contenuti nella Legge di Stabilità varata dal Governo, nel giorno in cui l’Istituto rende noto il bilancio sociale 2014 che mostra che quasi un pensionato su due in Italia prende meno di 1000 euro, quasi 1 su 8 addirittura meno di 500 euro.
Nella manovra “ci sono interventi selettivi, parziali che creano asimmetrie di trattamento“, ha affermato Tito Boeri. “Sarebbe stato importante fare l’ultima riforma delle pensioni. Aggiustamenti e piccole riforme ce ne sono già stati tanti”. Secondo il numero uno dell’Inps “presumibilmente, in assenza di correttivi” gli interventi sulle pensioni contenuti nella legge di stabilità non saranno sufficienti e “daranno la spinta ad ulteriori misure parziali che sono, tra l’altro, molto costose”.
“Speriamo che il 2016 sia finalmente l’anno di un intervento decisivo, organico e strutturale sulle pensioni. Avremmo voluto che il 2015 fosse l’anno dell’ ultima riforma delle pensioni, purtroppo non sarà così”.
IL BILANCIO 2014 DELL’INPS. Conti ancora in rosso per l’Inps nel 2014, seppur in lieve miglioramento. La gestione economico-patrimoniale ha presentato un risultato di esercizio negativo per 12,4 miliardi, in lieve miglioramento (+361 mln) rispetto al disavanzo dell’esercizio 2013. La situazione patrimoniale netta, pari a 9,028 milioni a inizio 2014, si attesta a fine esercizio a 18,407 miliardi “per effetto del risultato economico di esercizio negativo, del contributo per il ripianamento al disavanzo della gestione ex inpdap per 21,698 miliardi nonchè della costituzione della riserva patrimoniale per 166 milioni del fondo di solidarietà residuale”.
Il 42,5% dei pensionati italiani (6,5 milioni di persone), ha un reddito da pensione inferiore ai 1.000 euro. Ci sono inoltre 1,88 milioni di pensionati (12,1%) con assegni inferiori ai 500 euro.
Nel 2014 il flusso di lavoratori in cassa integrazione è stato di 1,2 milioni con un calo del 21,3% sul 2013. La spesa complessiva per ammortizzatori sociali nell’anno è stata pari a 22,6 miliardi con un calo del 4,2% sul 2013. Compresi i contributi figurativi per la cig si sono spesi 6,1 miliardi (-8,8%); per le indennità di disoccupazione si sono spesi 13,1 miliardi (-3,6%, tre milioni di persone interessate); per la mobilità si sono spesi 3,4 miliardi (+2,7%).
I dipendenti pubblici a tempo indeterminato scendono sotto quota 3 milioni. Nel 2014 i ‘travet’ erano 2.953.000 con un calo del 2,8% (circa 90.000 unità) sul 2013. Rispetto al 2011 quando erano 3,23 milioni i dipendenti pubblici, grazie al blocco del turn over, sono diminuiti di quasi 300.000 unità. L’Inps ha inserito per la prima volta
nel 2014 tra i lavoratori dipendenti pubblici iscritti anche quelli a tempo determinato portando il totale complessivo a 3,22 milioni (2,95 milioni i dipendenti a tempo indeterminato, 270 mila circa quelli a tempo determinato). Nel complesso il numero dei lavoratori iscritti all’Inps (privati e pubblici) è risultato pari nel 2014 a 22.067.086 unità con aumento di 142.821 lavoratori rispetto ai 21.924.265 del 2013. L’aumento è dovuto solo all’inserimento nel totale dei dipendenti pubblici a tempo determinato.