Perché fare un dramma dei voti cattivi?

di Serena Gana Cavallo,  ItaliaOggi  14.1.2017

«Dopo l’omicidio del padre e della madre il ragazzo, col suo complice, si è recato a giocare ai videogame». Questo riferscono le cronache sul sanguinoso episodio, attribuito all’insofferenza dell’adolescente per rimproveri sul suo rendimento scolastico. Se non vogliamo continuare a far finta di non capire, bisognerebbe più correttamente dire che, dopo il delitto, i due hanno continuato a giocare ai videogames. Questo intrattenimento è caratterizzato da prodotti pieni di guerre, uccisioni, strippamento di mostri, esplosione di nemici, e aggiungete voi tutto quel che di truculento può venirvi in mente. Naturalmente potete ricominciare il gioco quante volte volete e il nemico già ucciso e sbudellato sarà di nuovo dii fronte a voi, fresco, aggressivo e pimpante come non mai. In pratica, una scuola di violenza che però cancella il concetto della definitiva irrevocabilità della morte.

E in questa palestra che moltitudini di giovani (e non pochi adulti) passano il loro tempo libero, quando non stanno chattando, mettendo «like» o inviando foto spiritose. Se a tutto questo aggiungete il sempre più diffuso uso di cocaina, un noto calmante, avete la ricetta perfetta per spiegare tanti crimini così feroci, stupidi e di lampante evidenza che costellano le nostre cronache, coi commenti dei vicini e conoscenti in coro a dire «chi l’avrebbe mai immaginato», come se ci fosse una qualche lombrosiana segnaletica per cui, in anticipo, la gente dice «quello stripperà la madre», «quell’altro farà fuori la fidanzata», o il nonno, o l’intera famiglia, o un passante incontrato per caso. E nessuno che rifletta che neanche le vittime lo avrebbero mai immaginato. E che viviamo in un mondo in cui si è già trovato il modo per occupare il tempo di generazioni che paiono condannate al non lavoro: tutti davanti a una consolle, a sbranare mostri o a coltivare legioni di ignoti amici. Quindi perché fare un dramma dei voti cattivi? Buoni o cattivi, servono ormai sempre meno.

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Perché fare un dramma dei voti cattivi? ultima modifica: 2017-01-15T05:59:05+01:00 da
Gilda Venezia

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