Pochi prof di sostegno, 2mila istituti senza presidi, incognita vaccini. I nodi spinosi della scuola

Andrea Carlino, La Tecnica della scuola, 9.8.2017

– Interessante focus del Corriere della Sera sul prossimo anno scolastico. Mancano meno di tre settimane al ritorno a scuola. Le istituzioni scolastiche si preparano al rientro per evitare disservizi.

In realtà le segreterie didattiche non hanno mai smesso: per fare in modo che sia tutto in regola per il 1 settembre hanno lavorato anche di notte e nei festivi. Lunedì c’è stato il via libera definitivo del Consiglio dei Ministri all’assunzione di quasi 58mila unità tra docenti, dirigenti scolastici e personale. Il problema della supplentite, però, è lontano dal definirsi debellato. Poi c’è il grave problema del sostegno: secondo le stime del Corriere della Sera mancano 10mila docenti.

Ecco i cinque punti chiave per il prossimo anno scolastico

DOCENTI – Assunzione di 51.773 insegnanti, metà dalle GaE, l’altra dal Concorso docenti del 2016. Andranno a coprire i posti dei normali pensionamenti (21mila) e quelle scoperte (16mila). Gli altri sono i posti dell’organico di fatto in organico di diritto per allentare il fabbisogno di supplenze e dunque meno precari a scuola. A fine mese ci saranno le assegnazioni provvisorie per i docenti che l’hanno chiesta. I supplenti annuali sapranno la loro destinazione a metà settembre. Due incognite: mancano i prof, di matematica e di sostegno.

DIRIGENTI SCOLASTICI – C’è spazio anche per i presidi nelle assunzioni rese note lunedì. Ci sarà spazio per 259 nuovi dirigenti scolsatici che si aggiungono ai 7.994 previsti per il 2017/2018. Si tratta però solo del primo passo. Ci sono tante scuole senza dirigenza e affidate pro tempore a un preside che, in tanti casi, ne ha almeno un’altra. Ciò significa spostamenti anche di tanti chilometri da un posto all’altro. Secondo l’ANP saranno quasi 2000 le scuole senza preside dal 1 settembre. Il concorso? L’ultimo nel 2011, è vicino ad essere pubblicato (probabilmente a fine mese). I posti disponibili – secondo indiscrezioni – saranno 2mila.

RICOSTRUZIONE – Per le zone terremotate del Centro Italia l’1 settembre potrebbe significare il ritorno nella propria scuola. Il Miur si è impegnato a garantire il regolare e ordinato avvio dell’anno scolastico. Il decreto Sud ha sbloccato personale e risorse e gli uffici scolastici stanno valutando eventuali criticità. Senza linee di riferimento, peò, i dirigenti scolastici non riapriranno le scuole.

VACCINI – La grande novità del prossimo anno scolastico. Si inizia subito forte con l’adozione del piano vaccini. C’è l’obbligo vaccinale (la legge è stata pubblicata proprio lunedì in Gazzetta Ufficiale). Gli istituti avranno ruolo centrale nella gestione degli studenti e dei loro certificati. I genitori dovranno presentare, al momento dell’iscrizione, i documenti comprovanti le vaccinazioni obbligatorie. Il genitore può anche usare un’autocertificazione e presentare dopo copia del libretto. Sarà un anno transitorio in attesa che il sistema entri a regime. Entro ottobre tutto dovrà essere in regola per le scuole dell’obbligo, il 10 settembre per gli asili nido.

INNOVAZIONI – L’a.s. 2017-2018 porterà novità anche dal punto di vista didattico. Nuovo esame di stato per i ragazzi della scuola media. La prova Invalsi non sarà più svolta a giugno, ma sarà realizzata durante l’anno scolastico e sarà propedeutica all’esame, ma non inciderà sul voto finale. A giugno tre scritti e un orale. Partono i nuovi poli 0-6 per unificare il percorso prima dell’inizio della scuola elementare. Poi, sempre a settembre, il Miur dovrebbe lanciare il piano dell’alternanza con la Carta dei diritti e dei doveri di studenti e aziende.

 

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Pochi prof di sostegno, 2mila istituti senza presidi, incognita vaccini. I nodi spinosi della scuola ultima modifica: 2017-08-09T09:53:18+02:00 da
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