Precari, le proposte della Gilda. Di Meglio: “A settembre sarà emergenza, ma Bianchi vuole intervenire”

di Daniele Di Frangia,  La Tecnica della scuola, 26.2.2021.

Intervista a Rino di Meglio.

La questione dei docenti precari è sempre più delicata. I numeri sciorinati dal ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi sono chiari. Nelle nostre 8.200 scuole vi sono oltre 900 mila insegnanti, di cui 695.262 assunti a tempo indeterminato e circa 213 mila con contratto annuale. Di questi, ha specificato Bianchi, ben 104 mila sono docenti di sostegno: considerando che oltre 20 mila risultano in organico di diritto, significa che sono diventate più di 80 mila le cattedre in deroga (libere ma assegnate al 30 giugno dell’anno successivo e quindi non utili né alle immissioni in ruolo, né alla mobilità).

Su circa 185 mila posti di sostegno, appena 80 mila (solo il 44%) sono affidati a personale di ruolo: il 56% di cattedre va quindi a personale precario ed in alta percentuale pure a docenti non specializzati. Il neo ministro Bianchi ha anche comunicato ai sindacati che nell’anno scolastico in corso sono stati stipulati oltre 25 mila ‘docenti Covid’: un numero che risulta fortemente ridotto, di oltre la metà, rispetto ai contratti finanziati dal precedente governo, che aveva infatti coperto l’assunzione annuale di 60 mila insegnanti (oltre a 10 mila Ata).

La Gilda degli insegnanti, a pochi giorni dall’incontro con il neo ministro, ha evidenziato la situazione attuale. Con le centinaia di migliaia di precari, il pensionamento di molti docenti nel prossimo quinquennio (tra i 150mila e i 200mila), e i concorsi in alto mare (quello straordinario, in attesa delle prove selettive porterà all’assunzione di 32mila docenti delle sole superiori nei prossimi tre anni), si rischia di iniziare il nuovo anno scolastico con quasi 300mila cattedre vuote.

Intervista

La Tecnica della Scuola ha intervistato il coordinatore nazionale della Gilda degli insegnanti Rino Di Meglio:

Qual è la proposta del vostro sindacato sulla questione precari?

“La nostra proposta è studiata per uscire dall’emergenza attuale, immettere in ruolo subito. Si tratta di una proposta strutturale, con un meccanismo per abilitare sistematicamente e poter assumere in ruolo tramite un concorso abbreviato, in modo da poter uscire in 4-5 anni dal precariato e di un sistema provvisorio (per questa fase d’emergenza) con l’assunzione temporanea sulla base dei titoli e su tutti i posti disponibili di quei docenti che hanno presentato domanda di partecipazione al concorso straordinario. Successivamente perfezionare l’assunzione a tempo indeterminato in seguito ad una prova orale da effettuare al termine del periodo di formazione”.

Sul sostegno cosa prevedete?

“Le proposte ideate sono valide anche per il sostegno. La tipologia è simile”.

In vista del nuovo anno scolastico che partirà il 1° settembre, cosa pensate di proporre al neo ministro Bianchi?

“A settembre, al momento, si prevede una situazione critica. Non avremo i 32 mila assunti dello straordinario (che saranno spalmati in 3 anni) ma ne avremo 8-10mila (solo per la secondaria), e dunque si aggrava ulteriormente la situazione delle cattedre vuote. Il sistema lo avevamo trovato con Bussetti prima e Fioramonti poi, Bianchi, a quanto pare, vuole procedere, ci sarà da aprire una trattativa, trovare un punto d’accordo. Abbiamo fatto il primo incontro conoscitivo, il clima è cambiato completamente, adesso è di grande ascolto, di collaborazione. È stato solo il primo incontro, diamo qualche giorno di tempo prima di capire cosa si vuol fare”.

 

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