Carmine Nicoletti, La Tecnica della scuola 28.6.2016
– Tra qualche giorno migliaia di docenti ed Ata precari di tutte le scuole si accingono a chiedere, come di consueto, la prestazione di sostegno al reddito per i mesi estivi di disoccupazione.
La ormai famosa NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) introdotta il 1° maggio 2015, ha sostituito la vecchia “disoccupazione ordinaria” e si richiede autonomamente on-line per via telematica sul portale dell’INPS (una volta registratisi) oppure tramite un patronato
Cosa cambia da quest’anno? Il D.lgs. n. 150/2015 in vigore dal 24 settembre 2015 con gli artt. 19, 20 e 21 ha introdotto alcune novità rispetto al passato sugli adempimenti che il personale scolastico precario deve espletare per poter ottenere la prestazione di sostegno al reddito.
La novità importante consiste nel fatto che il personale aspirante ad ottenere la NASpI deve sottoscrivere un nuovo documento “cartaceo”: il PSP (Patto di Servizio Personalizzato).
Fino all’anno scorso infatti, bastava sottoscrivere solo la DID (Dichiarazione di Immediata Disponibilità al Lavoro) che si compilava on-line in seno alla medesima sessione d’inserimento telematico della domanda NASpI. Il PSP, invece, deve essere sottoscritto obbligatoriamente in versione cartacea (in aggiunta alla DID che si compila sempre e comunque on-line) entro 15 giorni (questo termine non è perentorio, ma una volta decorso, sarà il centro per l’impiego o l’operatore accreditato a mettersi in contatto con il disoccupato) presso un centro per l’impiego o operatore accreditato (di residenza o domicilio dell’interessato) a norma del suddetto D.lgs. n. 150/2015.
Alcune regioni, come ad esempio la Lombardia, che hanno stretto un accordo per cui i disoccupati, oltre a recarsi nei centri per impiego, potranno andare anche da altri operatori accreditati dall’ente stesso per sottoscrivere questo Patto di Servizio Personalizzato (PSP)
Ma cos’ è il Patto di Servizio Personalizzato (PSP)?
Il Patto di Servizio Personalizzato (PSP) è il primo documento di attivazione e di impegno del disoccupato nella ricerca del lavoro. Nel PSP viene definito:
- il responsabile delle attività (tutor) e la frequenza con cui la persona dovrà mantenere i contatti con lo stesso;
- il percorso di politica attiva (anche di carattere formativo o di riqualificazione) a cui la persona si impegna a partecipare (es. Dote Unica Lavoro, Garanzia Giovani, etc.).
Inoltre con il PSP:
- la persona si impegna ad accettare congrue offerte di lavoro;
- vengono previste le sanzioni applicabili in caso di mancata osservanza degli impegni assunti, in assenza di giustificato motivo.
Il PSP identifica 3 tipologie di percorsi di politica attiva:
- percorsi attivati nell’ambito dello strumento regionale di politica attiva denominato “Dote Unica Lavoro POR FSE 2014-2020” (DUL);
. - percorsi di politica attiva di natura regionale diversi da DUL, proposti dall’operatore o di iniziativa nazionale (es. Programma Garanzia Giovani per persone al di sotto dei 29 anni);
. - percorsi di attivazione finalizzati alla ricollocazione. In quest’ultima casistica sono ricomprese le iniziative personali dell’interessato ed eventuali iniziative promosse da soggetti diversi che operano sui territori.
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Precari, Naspi 2016: ecco la nuova procedura ultima modifica: 2016-06-29T05:36:46+02:00 da