dall’ufficio stampa della Gilda degli insegnanti, 13.7.2016
– La Consulta conferma la sentenza emessa dalla Corte di Giustizia Europea.
Ma è “una promozione con debito”.
– “Con la decisione assunta ieri in merito alla reiterazione dei contratti a tempo determinato per il personale della scuola, la Corte Costituzionale conferma la sentenza emessa nel novembre 2014 dalla Corte di Giustizia Europea e premia l´impegno del nostro sindacato che per primo ha sollevato la questione a Lussemburgo”.
A dichiararlo è la Gilda degli Insegnanti che definisce la pronuncia della Consulta “una promozione con debito”.
“Preoccupa l´affermazione secondo cui il piano assunzionale della ´Buona Scuola´ sanerebbe l´ingiusto trattamento riservato ai docenti precari a causa della reiterazione dei contratti a termine oltre i 36 mesi.
Infatti – spiega la Gilda – il piano di immissioni in ruolo ha tagliato fuori una fetta consistente di insegnanti che hanno maturato più di tre anni di servizio e che ancora oggi non sono titolari di cattedra”.
“Ancora più allarmante è il riferimento al comma 131 della legge 107/2015 che vieta la reiterazione del rapporto di lavoro precario oltre i 36 mesi ma senza imporre la stabilizzazione del docente e, anzi, ne prefigura il licenziamento. Ci riserviamo comunque – conclude il sindacato – un approfondimento dopo aver letto il testo integrale della sentenza della Consulta”.
Roma, 13 luglio 2016
Ufficio stampa Gilda degli Insegnanti
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