Presidi e docenti su trincee opposte? Così perde la scuola

TuttoscuolaNews,   n. 706 del 7.9.2015.  

Desta una certa preoccupazione, e anche un po’ di tristezza, assistere allo scambio di (s)cortesie che caratterizza i rapporti tra i sindacati dei docenti e quelli dei dirigenti scolastici in questa ultima fase del dopo legge 107.

Oggetto del contendere è soprattutto la facoltà, attribuita per legge al dirigente scolastico, di assegnare riconoscimenti economici ai docenti da lui ritenuti più meritevoli di riceverli. È vero che dovrebbe farlo tenendo conto dei criteri definiti dal Comitato per la valutazione, ma è anche vero  che potrebbe non considerarli, e perfino farne a meno, come ha sostenuto l’ANP in polemica con i sindacati, alcuni dei quali – in testa la Gilda – avevano invitato i docenti a non eleggere, almeno in questa fase, i componenti del Comitato di valutazione.

Se per l’ANP questa sarebbe quasi una forma di omissione di atti d’ufficio (al limite del reato), dal momento che l’elezione del Comitato è prevista dalla legge, per i sindacati il richiamo dell’associazione dei presidi al rispetto della legge da parte dei docenti è una “lezione di educazione civica” inaccettabile “men che meno dall’ANP”, responsabile di “attacchi infondati e gratuiti” ai diritti degli insegnanti, tra i quali c’è quello di esprimersi attraverso il Collegio dei docenti in materia organizzativa e didattica e quello di contrattare attraverso la RSU i criteri di assegnazione di risorse comunque destinate a compensi per il personale.

Lo scontro tra dirigenti decisi a far valere le loro competenze ‘a prescindere’ (dal contesto in cui operano, dagli orientamenti del Collegio, dalle RSU…) e insegnanti sindacalizzati che ne rifiutano a priori l’autorità e le funzioni sarebbe paralizzante e penalizzante per la scuola. Auspichiamo che le parti evitino di logorarsi in una incomprensibile (per l’opinione pubblica) guerra di posizione (tanto più laddove il tema del contendere sono premi e risorse aggiuntive, neanche si discutesse di tagli e sanzioni), arroccandosi su opposte trincee, e che trovino invece un terreno di convergenza all’insegna del dialogo e della condivisione. Una scuola è per definizione un’impresa collettiva, che richiede sinergie tra tutti i suoi attori. Altrimenti diventa una simil-impresa, però fallita.

Presidi e docenti su trincee opposte? Così perde la scuola ultima modifica: 2015-09-07T06:13:13+02:00 da
Gilda Venezia

Leave a Comment

Recent Posts

Carta del Docente, attenzione all’uso improprio

di Vittorio Borgatta, InfoDocenti.it, 6.6.2024. Attenzione a come utilizziamo la Carta Docente, perché un utilizzo…

15 ore fa

SOSPENSIONE DELLE LEZIONI E PRESENZA A SCUOLA DEI DOCENTI: NESSUN OBBLIGO

dalla Gilda degli insegnanti di Venezia,  9.6.2024. - Nel mese di giugno i docenti non…

16 ore fa

Concorsi pubblici, necessario tutelare la privacy dei partecipanti

di Lara La Gatta, La Tecnica della scuola, 8.6.2024. Online solo le graduatorie definitive dei…

17 ore fa

Concorsi pubblici: il Garante vieta la diffusione in rete degli esiti delle prove

di Reginaldo Palermo, La Tecnica della scuola, 8.6.2024. Cosa succederà nei prossimi concorsi della scuola?…

17 ore fa

Gps 2024, la scelta delle 150 preferenze e le 20 scuole delle graduatorie d’istituto

Informazione scuola, 8.6.2024. I dubbi dei docenti sulla futura domanda per le supplenze annuali. Scelta…

17 ore fa

Copiare compiti in classe, tra cellulari, smartwatch, chat gpt, per gli studenti furbetti diventa sempre più semplice

di Dino Galuppi, La Tecnica della scuola, 7.6.2024. Siamo in chiusura di un altro anno…

2 giorni fa