Primi arresti di magistrati per sentenze pilotate al Consiglio di Stato

di Bruno Ventura, Scuola in Forma, 7.2.2019

– Nell’ambito delle indagini sugli episodi di corruzione in atti giudiziari contestata ad alcuni giudici del Consiglio di Stato, la Guardia di Finanza ha effettuato questa mattina i primi arresti. La notizia è su tutti le principali testate giornalistiche, con i particolari delle tangenti che circolavano a Palazzo Spada per pilotare le sentenze.

Sono finiti in manette Riccardo Virgilio, ex giudice del Consiglio di Stato, Nicola Russo (sospeso dal Cds) e Raffaele Maria De Lipsis, ex presidente del Consiglio di giustizia amministrativa (Cga) della Sicilia.

Consiglio di Stato: “Nessuna perquisizione da noi”

In relazione alle misure cautelari di cui sopra, l’ufficio stampa della giustizia amministrativa precisa con un comunicato che non sono state effettuate perquisizioni di sorta. I fatti contestati riguardano un ex magistrato, in pensione dal 2015 e un Consigliere di Stato già sospeso dal servizio dal 2017 con misura cautelare disciplinare. La nota di Palazzo Spada si conclude con la riserva di valutazioni di natura disciplinare che verranno intraprese nei confronti di altri soggetti comunque non più in servizio.

Cinque episodi di corruzione

Era stato il Gip di Roma, Daniela Caramico D’Auria, ad emettere le ordinanze di custodia cautelare nell’ambito del filone di indagine sulle sentenze pilotate. Nelle maglie degli inquirenti sono finiti anche l’ex giudice della Corte dei Conti, Luigi Pietro Maria Caruso e il deputato dell’assemblea regionale siciliana, Giuseppe Gennuso.

Per quest’ultimo, però, l’ordinanza di arresto non è stata eseguita in quanto risulta al momento all’estero. Sarebbe noto, secondo quanto scrive Sky TG24, anche il costo delle sentenze. Si tratta di 150 mila euro utilizzati per corrompere i giudici.

Che verdetto sarà?

A pochi giorni dal nuovo pronunciamento della plenaria, la notizia del coinvolgimento di alcuni membri del Cds per tangenti preoccupa fortemente i diplomati magistrali in attesa del nuovo giudizio. All’interno della categoria serpeggia la sfiducia più totale dopo i fatti dello scorso dicembre 2017 che li hanno visti estromettere definitivamente dalle graduatorie ad esaurimento.

Purtroppo, le mele marce si trovano ovunque; nonostante i provvedimenti presi dai giudici di Palazzo Spada nei confronti degli arrestati vadano nella direzione di tutelare il buon nome della giustizia amministrativa, scommettere in un ribaltamento di quell’esito, oggi come oggi, diventa un’impresa molto ardita.

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Primi arresti di magistrati per sentenze pilotate al Consiglio di Stato ultima modifica: 2019-02-08T05:12:54+01:00 da
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