Prof, mancano quelli di matematica e scienze: tornano i supplenti. «Sfumate un terzo delle assunzioni»

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di Valentina Santarpia, Il Corriere della sera, 16.8.2017

– L’allarme sopratutto al Nord. In Lombardia ed Emilia Romagna sfuma un terzo delle assunzioni previste perché non ci sono più i prof nelle graduatorie. Almeno novantamila supplenti, mentre i docenti abilitati precari restano per ora in stand-by.

Il tema non è nuovo. Ma che sia un’emergenza del pianeta scuola è fuori dubbio. Ancora una volta l’anno scolastico si appresta ad iniziare con migliaia di supplenti, soprattutto al Nord, e soprattutto in alcune materie, come la matematica, dove le graduatorie sono ormai esaurite. Cosa vuol dire? Che anche se sono state annunciate 52 mila assunzioni di docenti, molte cattedre resteranno giocoforza vuote, perché in alcune regioni non ci sono più professori da assumere in alcune classi di concorso: Tuttoscuola ne stima 3817 per la sola classe A028, per l’insegnamento di matematica e scienze in tutta Italia, quasi 2500 nelle regioni settentrionali. Quelle cattedre andranno ai supplenti, i precari per capirci. Gli studenti non avranno la continuità didattica promessa, e i contratti a tempo indeterminato sfumeranno.

Il punto in Lombardia

Il primo allarme arriva dalla Regione Lombardia, proprio per la carenza di insegnanti di matematica: «I dati che arrivano – denuncia Valentina Aprea assessore regionale all’Istruzione, Formazione Professionale e Lavoro – lasciano presagire che anche quest’anno resteranno scoperte molte cattedre di materie fondamentali, come la matematica, costringendo al ricorso considerevole di supplenti». Secondo l’elaborazione di Tuttoscuola, la sola Lombardia registra un vuoto di 1072 posti. «Nonostante l’impegno delle strutture dell’Ufficio Scolastico Regionale, anche l’inizio del prossimo anno scolastico sembra caratterizzato da una serie di criticità dovute ancora allo tsunami della Buona Scuola rispetto alla composizione degli organici», spiega ancora l’assessore.

La situazione in Emilia Romagna

Dopo la Lombardia, c’è l’Emilia Romagna a «bruciare» un terzo delle 51.773 immissioni in ruolo previste dal Ministero dell’Istruzione per l’estate in corso: l’allarme in questo caso è lanciato da Orizzonte Scuola, che rileva che sono appena «2.371 i docenti assunti in Emilia Romagna, ma i posti di ruolo messi a disposizione dal ministero sono 3.668. Tutte cattedre destinate a rimanere senza un docente fisso e che saranno ricoperte da supplenti». Il contingente di posti messo a disposizione riguarda infatti anche materie, come la matematica e le scienze alle medie e alle superiori e il sostegno, dove le graduatorie, sia ad esaurimento che di merito, sono rimaste senza candidati.

I docenti abilitati

In realtà le cattedre, come dicevamo, non resteranno vuote: i docenti abilitati all’insegnamento per coprire quelle cattedre assegnate alle immissioni in ruolo ci sono. Perché sono quasi sempre degli insegnanti già presenti nelle graduatorie d’istituto. Solo che chi amministra la scuola si è impuntato a tenerli «congelati» e a sottoporli, con il nuovo reclutamento, a una nuova e lunga tornata formativa che li porterà in cattedra non prima di diversi anni. Quando è stato realizzato il maxi piano di assunzioni, una parte dei precari storici della scuola (circa 80 mila persone) è stata lasciata fuori, e il concorso, che ha bocciato la metà dei candidati, non è riuscito a farli rientrare. Il prossimo anno avranno un’altra chance con il corso-concorso previsto da uno degli ultimi decreti attuativi della Buona scuola, ma dovranno comunque sottoporsi ad un altro percorso di selezione, pur se abbreviato e semplificato rispetto agli altri candidati. Una scelta che allungherà i tempi di stabilizzazione.

90 mila supplenze sicure

Se anche nelle altre regioni si dovesse confermare questo trend di mancate immissioni in ruolo, si rischia di vedere sfumare tra le 15mila e le 20mila assunzioni a tempo indeterminato, facenti capo alle quasi 52mila fissate dal Miur. Considerando che ad oggi abbiamo almeno 90mila supplenze annuali sicure, di cui la metà su sostegno, andranno pure vanificate le 16mila cattedre spostate quest’anno dall’organico di fatto a quello di diritto, ritrovandoci a settembre con più supplenze annuali dell’anno scorso. A quel punto, il piano di cancellazione delle supplentite, predisposto dal Governo Renzi, non sarà più alle corde, ma avrà mostrato tutta la sua pochezza.

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Prof, mancano quelli di matematica e scienze: tornano i supplenti. «Sfumate un terzo delle assunzioni» ultima modifica: 2017-08-17T05:40:02+02:00 da
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