– Nella commedia di Shakespeare “Molto rumore per nulla” si parla di una complicata vicenda, che a un certo punto stava volgendo in dramma, che si conclude poi felicemente facendo svanire nel nulla tutto il gran frastuono che l’aveva accompagnata.
Così non è stato nel caso della professoressa palermitana Rosa Maria Dell’Aria, dove il gran frastuono c’è stato, ma non si è poi risolto nel nulla. Anzi, ha fornito a tutti un importante esempio di confronto civile che ha visto, da un lato, una brava e stimata insegnante rivendicare con toni pacati e decisi la libertà di insegnamento sua e la libertà di apprendimento dei suoi studenti, e dall’altro due ministri, quello dell’istruzione e quello dell’interno, recarsi a Palermo anche per chiederle scusa per l’ingiustificata sanzione che le è stata inflitta per aver esercitato la sua libertà di insegnamento e rispettato quella di apprendimento degli studenti. Principi che in questa circostanza sono stati richiamati e ribaditi da tutti.
Questo è il ‘molto’ che è fortunatamente scaturito da questa vicenda che ha segnato la sconfitta di chi aveva rumorosamente cercato di strumentalizzarla, gli zelanti apologeti di Salvini da una parte (come la sottosegretaria leghista Borgonzoni e certa stampa) e chi vede in Salvini non un avversario politico ma il male assoluto, un fantasma da esorcizzare.
Confidiamo che l’impegno pubblico preso dai ministri Bussetti e Salvini a porre rimedio a quanto accaduto si traduca nell’azzeramento (“tamquam non fuisset”) di quanto improvvidamente deciso a livello dell’amministrazione scolastica locale. Una sospensione che la professoressa Dell’Aria ha contestato ma anche rispettato con un socratico atteggiamento di ossequio a una disposizione ingiusta. E ora comprensibilmente reclama giustizia: “Non vorrei che passasse un messaggio sbagliato, cioè che si è trattato di un atto di clemenza o grazia nei miei confronti, perché se è stato riconosciuto ai più alti livelli che sono esente da colpe la mia unica richiesta è che ufficialmente sia dichiarata la mia estraneità e che la sanzione inflittami è ingiusta”.
Non sappiamo in che modo l’azzeramento potrà essere realizzato, ma come abbiamo osservato in uno dei commenti pubblicati nella nostra newsletter della scorsa settimana è bene che una decisione in tal senso venga presa al più presto. E che faccia rumore.
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