Professione Docente, Numero 3, anno XXVIII, maggio 2018
– In questo nunero una riflessione, ma anche una difesa, seria la prima e decisa la seconda, sul valore della scuola e l’importanza della funzione docente a cui riconoscere rispetto e autorevolezza –
C’è un argomento ricorrente nella visione politica della Gilda, sempre ribadito e approfondito nel suo giornale: il valore della scuola come istituzione fondamentale per la Repubblica e di conseguenza l’importanza della funzione docente a cui riconoscere rispetto e autorevolezza.
Anche in questo numero ci occuperemo dell’ argomento. Siamo obbligati ad occuparcene. I continui e serrati attacchi, ora soprattutto fisici, ai docenti da parte di studenti e genitori che sembrano aumentare di giorno in giorno, impongono una riflessione, ma anche una difesa, seria la prima e decisa la seconda.
Diciamo subito che le aggressioni fisiche non riguardano solo i docenti ma sembrano caratterizzare una vita pubblica aggressiva e violenta, che non sa ragionare e che ha delegato alla sopraffazione altrui il discorso civile. In questi ultimi tempi, soprattutto medici e insegnanti sono vittime di aggressioni brutali: accusati i primi di responsabilità in caso di morte di propri congiunti, come se la morte non fosse un incidente possibile (fatti salvi i casi di incuria professionale, naturalmente); i secondi, di palese e inaccettabile ingiustizia verso certi studenti valutati negativamente o a cui si è chiesto, semplicemente, di eseguire una verifica. Guarda caso, cura della salute pubblica e istruzione pubblica sono due diritti fondamentali dell’uomo e del cittadino. Non possiamo qui inoltrarci in una disamina sui perché di questo atteggiamento del popolo, possiamo, però – e vogliamo – biasimare con forza e determinazione una deriva che disconosce il valore delle Istituzioni pubbliche, come la scuola e delle funzioni fondamentali per l’ uguaglianza, come la sanità pubblica e l’ istruzione. Attaccare scuola e sanità significa distruggere quei pilastri della democrazia che ancora reggono: dopo la loro distruzione, quei diritti fondamentali saranno persi e diventeranno privilegi per chi potrà economicamente permetterselo.
Abbiamo letto con piacere gli interventi sui giornali di un magistrato italiano, già giudice della Corte europea dei diritti dell´uomo come Vladimiro Zagrebelsky e di uno psicanalista come Massimo Recalcati.
[…] Il rispetto per l’insegnante è indispensabile. Esso si fonda sulla sua capacità professionale, fatta di conoscenza della materia che insegna e di aggiornati metodi didattici, ma anche sull’autorevolezza che discende dalla consapevolezza del ruolo non paritario, che distingue chi insegna da chi deve imparare. Non è irrilevante nell’avvilimento della funzione, ma è anzi segno di mancanza di apprezzamento, il penoso trattamento economico degli insegnanti di tutti i livelli. Vladimiro Zagrebelsky, Rispettare i prof aiuta a costruire un Paese migliore, (La Stampa, 8 aprile 2018).
Le aggressioni oscene delle quali gli insegnanti sono sempre più spesso vittime, da parte dei loro alunni e delle famiglie che ne sostengono in modo arrogante le ragioni, lasciano senza parole e non dovrebbero essere sottovalutate. Si tratta di un vero e proprio oltraggio che colpisce al cuore la nostra vita collettiva.
Se c’è un luogo che andrebbe custodito e difeso con tutta l’attenzione necessaria da ogni forma di prevaricazione, è il luogo della scuola. Massimo Recalcati, La solitaria resistenza dei professori (La Repubblica, 8 aprile 2018).
Per difendere la scuola e la sua funzione, presentiamo diversi articoli: alcuni dedicati a queste aggressioni con informazioni e valutazioni politiche (Ester Trevisan e Gianluigi Dotti ) e uno, da leggere con cura, poiché informa sui doveri di chi deve tutelare l’incolumità dei docenti (Di Meglio). Altri orientati a smontare l’idea che la scuola sia una comunità educante in cui tutti i soggetti (!) operano in maniera paritetica – come asseriscono alcuni articoli del nuovo contratto di lavoro dei docenti (Fabrizio Reberschegg). Un’ intervista con il professor Massimo Villone, emerito di Diritto costituzionale, nell’ ambito delle nostre celebrazioni dei Settant’anni della Costituzione, il quale puntualizza come debba essere la scuola lo strumento dell’uguaglianza , attraverso la trasmissione della conoscenza (Ester Trevisan). La narrazione della scuola (Adolfo Scotto Di Luzio) che ripercorre l’ immaginario collettivo sulla scuola creato da libri e film, in Italia. Un appello per salvare la scuola pubblica (Giovanni Carosotti), che ha ottenuto un successo inaspettato e foriero di speranze e che si può ancora firmare.
Continuano le analisi del nuovo Contratto di lavoro (che i delegati della Gilda hanno deciso che si firmi, pur con molte riserve – Il punto di Rino Di Meglio), sulle differenze di trattamento tra precari e personale di ruolo (Antonio Antonazzo).
Diversi sguardi sul mondo: Trump che propone di armare i docenti a scuola (Morini) e un curioso, ma non azzardoso, esperimento di recupero della matematica Maya in Messico (Alberto Dainese). Molto altro ancora sulla scuola: i compiti a casa (Casati) e l’ ascesa delle ragazze nel rendimento scolastico (Fabrizio Tonello). Diverse recensioni, come quella di Pasquini, la Storia della scuola e Trieste, città piena di fascino, elegante ed estrema.
Uguaglianza e valore nella scuola
C’è un argomento ricorrente nella visione politica della Gilda, sempre ribadito e approfondito nel suo giornale: il valore della scuola come istituzione fondamentale per la Repubblica e di conseguenza l’importanza della funzione do…
Contratto: firma con molte riserve
Continuare a lottare con coerenza e serietà. Il Punto
Discriminazioni … a tempo indeterminato
I docenti precari continueranno a vedersi negati una serie di diritti riconosciuti ai loro colleghi di ruolo. La Gilda degli Insegnanti continuerà ad occuparsene oltre che nelle aule di giustizia, anche e soprattutto a livello politico interloquendo con il nuovo Governo. Qualunque esso sia.
Comunità educante. Chi educa chi?
Per noi la centralità è nel rapporto educativo asimmetrico che si stabilisce tra docente e discenti. Non abbiamo bisogno di coccolare i nostri clienti. Abbiamo bisogno che crescano future cittadine e cittadini consapevoli, capaci e preparati.
L’ordinaria vita scolastica diventa miccia
Le aggressioni ai docenti sono provocate da motivi futili. Ciò che, dunque, è ordinaria vita scolastica si trasforma in uno scontro frontale tra cattedra e banchi dove troppo spesso i genitori si alleano con gli studenti scendendo in campo in prima persona.
Crisi dell’ autorità adulta
Un contributo decisivo alla politica dell’erosione della professione docente lo hanno dato i diversi ministri che si sono succeduti nel palazzo di Trastevere, dal quale sono usciti documenti indirizzati alle scuole nei quali il termine insegnante diventava di volta in volta mediatore culturale, operatore di competenze, … fino all’ultimo ritrovato: “facilitatore” di conoscenze.
Occhio per occhio. Armatevi e sparate
Il più intelligente ed efficace movimento di dissenso alle parole di Trump è stato ideato da due insegnanti del Kansas, Olivia Bertels e Brittany Wheaton, che per contrastare l’assurdo punto di vista presidenziale hanno fondato #ArmMeWith, un manifesto in cui i professori chiedono di essere “armati” di matite, libri, quaderni o di aiuti per la salute dei ragazzi, ma di certo non di armi.
Libertà di insegnamento per trasmettere conoscenza e per rimuovere gli ostacoli
Un’ intervista con il professor Massimo Villone, emerito di Diritto costituzionale, nell’ ambito delle nostre celebrazioni dei Settant’anni della Costituzione, il quale puntualizza come debba essere la scuola lo strumento dell’uguaglianza, attraverso la trasmissione della conoscenza
Il racconto della scuola
Nei film italiani il professore non prende mai sul serio il suo lavoro e non c’è regista o scrittore nostro che abbia sentito il dovere di raccontare il lavoro del professore, il suo fervore, i suoi fallimenti, quelli veri però.
Un invito per evitare che lo stravolgimento della scuola pubblica diventi irreversibile
L’Appello intende ribadire il ruolo centrale e irrinunciabile dei saperi teorici, delle discipline per la crescita intellettuale degli studenti, e per sviluppare in loro il senso critico, mettendoli in condizione di intervenire con responsabilità nel dibattito democratico.
Maestre
Annalisa Santi, Di gesso e cipria. Maestre di fine ottocento tra storia, letteratura e seduzione, Marco del Bucchia editore, 2018. Un libro sul ruolo e sulla condizione delle prime maestre dell’ Istruzione pubblica in Italia.
I risvolti segreti del volontario esilio di Pirandello
Accurata ricostruzione di un periodo decisivo della vita artistica di Pirandello, fra gli anni del successo mondiale e del Teatro d’Arte fino alla morte (1936), col volontario esilio fra Berlino e Parigi e il rifiuto polemico dei funerali di stato.
L’ irresistibile ascesa delle ragazze
L’ascesa delle ragazze negli studi universitari non è di oggi: già da parecchi anni le donne sono più numerose, più rapide nel completare gli studi e ottengono voti migliori.
Risposte antiche (semplici ed economiche) alle sfide di oggi
Il recupero delle tecniche di calcolo inventate dai Maya promuove le abilità matematiche dei loro attuali pronipoti messicani
Compiti a casa
Servono i compiti a casa? A che cosa servono veramente? La ricerca in scienze cognitive parla di un buon effetto test la ma ricerca indica anche qualcosa di meno intuitivo, ovvero che se si vogliono ottenere risultati a lungo termine, conviene distribuire i compiti nel tempo in un modo un po’ diverso da come si fa oggi.
Registro elettronico: uso e abuso
“La mancanza di adeguata strumentazione a scuola non può certamente attribuirsi alla volontà della docente”. Elementare, Watson! Importante sentenza ottenuta dalla Gilda di Bari
1929: sogni di libertà, programmi di pensiero unico
In Italia si creava una scuola rigida mentre in Europa si sognavano ideali di libertà e di dignità: dello studente e dell’insegnante come L’École libératrice: ‘Sii un uomo, dal momento che devi fare uomini’.
Trieste l’estrema, in tutto, da sempre
Nicolò Giraldi, Paolo Fabris, Trieste. La città imperiale, Edizione Biblioteca dell’immagine, 2017. Trieste è un’elegante e meravigliosa città di confine, mix di culture, stili, sapori, magicamente raccontata in questo libro....