di Salvo Intravaia, la Repubblica, 4.5.2016
– Oltre un milione di bambini della scuola elementare impegnati con la verifica di italiano. Ma una parte dei genitori terrà i figli a casa
PROVE Invalsi al via e scatta il primo sciopero per boicottarle. Questa mattina, oltre un milione di bambini di scuola elementare saranno impegnati con la prova di Italiano del test che valuterà le competenze in comprensione del testo degli alunni di seconda e quinta elementare: una serie di domande a risposta multipla sul significato di alcuni vocaboli e, successivamente, un racconto da leggere e ancora altre domande sul testo appena letto.
Niente di complicato per un adulto: “Sua maestà ti fa pensare a: un bambino; un re; un papà; un generale”. Ma se la caveranno i piccoli di seconda elementare di fronte ad una domanda del genere? Più complesso l’impegno per i compagni della quinta: domande su un altro racconto, significato di alcune parole e quesiti di grammatica. Per tutti, 45 minuti di full immersion. E domani si replica con la prova di matematica per 557mila bambini di seconda e 554mila dell’ultimo anno.
Intanto, una parte dei genitori si prepara a boicottare le prove, tenendo i figli a casa. Per l’Istituto nazionale di valutazione le prove tendono soltanto a “scandagliare alcune semplici competenze di cittadinanza che tutti devono possedere: comprendere un testo in lingua italiana e sapere usare alcune nozioni di matematica per risolvere problemi quotidiani”, spiega il direttore generale Paolo Mazzoli. Ma non tutti sono d’accordo.
E i Cobas della scuola, per oggi e domani, hanno indetto il primo sciopero anti-Invalsi. Il secondo è stato programmato per il 12 maggio, quando a svolgere i test saranno chiamati gli studenti delle seconde classi del superiore: licei, tecnici e professionali. In questa stessa data hanno proclamato lo sciopero anche Gilda degli insegnanti e Unicobas. Supportati dall’Unione degli studenti che promette battaglia, flash mob e lezioni di piazza.
L’ultimo atto del doppio quizzone, ma questa volta nessuno potrà sottrarsi, è previsto per il 17 giugno, quando i ragazzini di terza media saranno impegnati nella bagarre degli esami finali. In questa occasione, il punteggio del test inciderà sulla valutazione finale del diploma di terza media. Una scelta non condivisa da molti genitori e insegnanti che considerano la situazione penalizzante.
Dopo qualche settimana, l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione restituirà i dati alle singole scuole che potranno valutare i progressi, o gli eventuali passi indietro, effettuati nel corso dell’ultimo anno confrontandosi con le altre scuole dello stesso territorio e, per il superiore, dello stesso indirizzo. A concludere il lavoro dell’Invalsi, il Rapporto finale che scatta una fotografia delle diverse realtà italiane, col Sud a rincorrere finora le regioni settentrionali.
Prove Invalsi al via: scatta il primo sciopero per boicottare i test ultima modifica: 2016-05-04T09:26:38+02:00 da