di Alberto Asquer, Il Sole 24 Ore, 26.3.2020
– Mentre l’Italia affronta l’emergenza del coronavirus e predispone misure per contenerne l’impatto sull’economia e la società, il settore dell’istruzione e della formazione si trova costretto a reinventare i propri modelli di business. Nel giro di poche settimane, la didattica online è diventata un approccio essenziale per ovviare alla perdita dell’interazione “faccia a faccia” che ha da sempre caratterizzato l’erogazione “frontale” delle lezioni. L’Italia si trova nella situazione di dover accelerare di colpo l’utilizzo di strumenti e tecniche che, per troppo tempo, sono stati lasciati nel cassetto come fossero amenità informatiche o comunque secondarie rispetto alla “vitalità” dell’interazione diretta in aula.
Non mancano di certo, nel Paese, risorse umane, tecnologiche e culturali per adottare in tempi rapidi nuovi modi di fare istruzione e formazione. Pare vantaggioso, però, anche non ignorare l’esperienza di altri Paesi che avevano già compiuto diversi passi per svolgere insegnamento a distanza (anche, originariamente, tramite corrieri postali prima dell’era Internet). In tal senso, e sulla base della mia esperienza come direttore del Centre for Financial and management studies della Soas University of London (con circa 2.000 studenti a distanza) e membro dell’Academic committee della University of London Worldwide (con circa 50.000 studenti a distanza), mi sento di condividere brevemente almeno tre riflessioni.
La prima è che la didattica online presenta, rispetto a quella in presenza, confini più tenui rispetto all’esterno dell’esperienza di apprendimento. Nella classe, come luogo fisico, i discenti sono “confinati” in uno spazio e un tempo che, in qualche modo, induce loro a prestare attenzione alle dinamiche del momento. Online, l’attenzione dei discenti è facilmente distratta, oltre che dall’ambiente circostante, anche da altre attività online. Per un discente online, è facilissimo e immediato approfondire spunti in un’altra scheda (“tab”) o finestra, che potrebbero arricchire l’apprendimento ma anche sviarlo verso direzioni secondarie. In questo contesto, la progettazione della didattica online deve avere chiari e espliciti obiettivi formativi come “faro” di riferimento per delimitare e guidare l’apprendimento.
La seconda è che la didattica online pone dei problemi in merito alla verifica dell’apprendimento, che emergono dall’impossibilità di controllare le condizioni in cui un discente esegue compiti richiesti e produce elaborati poi soggetti a valutazione. La questione, in altri termini, è di assicurare che le valutazioni siano svolte su elaborati prodotti dai discenti, e non da altre persone che – gratuitamente o commercialmente – li svolgano per loro. Il problema non è completamente risolvibile se non con accorgimenti tecnici e procedurali dispendiosi (come ad esempio un controllo visivo via telecamera). In parte, però, il problema può essere mitigato tramite varie modalità, ad esempio con un tempo massimo entro cui un elaborato deve essere completato dopo che il compito è assegnato, o con la produzione di un “portafoglio” di elaborati brevi svolti via via durante il corso. Il processo di apprendimento, quindi, deve introdurre forme di verifica diverse rispetto a quelle che sono tradizionalmente svolte in presenza.
Una terza riflessione è che la didattica online offre anche grandi opportunità per la personalizzazione del percorso di apprendimento. Rispetto alla didattica in presenza, dove tutti i discenti compartecipano alle medesime attività e negli stessi tempi, quella online permette a ogni discente di progredire in modo relativamente autonomo. I discenti sono tutti diversi, per studi e esperienze precedenti, motivazioni, e risorse a loro disposizione. Ognuno di loro può procedere spedito in alcune parti di un corso, o rallentare per maturare una migliore comprensione di altre parti, o soffermarsi per approfondire maggiormente alcune parti piuttosto che altre. La didattica online deve includere risorse e strumenti che aiutino i discenti a coltivare interessi particolari o a rafforzare la loro comprensione delle parti per loro più impegnative.
Le circostanze attuali non sono certo le più vantaggiose per lo sviluppo della didattica online in Italia. La drammaticità della situazione sanitaria, le difficoltà economiche, e i tempi stretti per far procedere i programmi scolastici e universitari delineano una situazione di urgenza, cui talvolta è necessario far fronte con creatività e improvvisazione. Ciò pone, però, anche la sfida di innovare processi fondamentali per il futuro del paese, quali l’istruzione e la formazione, cercando di trovare soluzioni nuove con i nuovi strumenti a disposizione.
Alberto Asquer: Senior Lecturer in Public policy and management, direttore del Centre for financial and management studies Soas University of London
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Punti di forza e limiti del sistema di lezioni via web ultima modifica: 2020-03-26T06:52:38+01:00 da