di Caterina Belloni, Il Corriere della sera, 19.11.2018
– L’iniziativa del governo conservatore per migliorare risultati in matematica dei bambini delle elementari. I dubbi di parenti e famiglie: troppo stress.
Ogni genitore che abbia un figlio alle elementari condivide lo stesso problema: le tabelline. Impararle richiede tempo, dedizione, esercizio e i bambini faticano. Una difficoltà che non è solo italiana. In Gran Bretagna accade la stessa cosa, solo che da qualche tempo il governo ha deciso di cercare soluzioni perché i bambini acquisiscano maggiore sicurezza nella memorizzazione delle tabelline, che si studiano fino a quella del dodici. Due anni fa ha introdotto verifiche sulle tabelline ogni settimana, chiedendo ai bambini di completare pagine e pagine per compito, ripetendo gli esercizi in modo da memorizzarle. Adesso, invece, il ministero dell’Istruzione ha annunciato l’introduzione di un test nazionale da sostenere a nove anni, alla fine del quarto anno di scuola. La decisione sta suscitando qualche preoccupazione. Perché secondo il piano i bambini dovranno sostenere questo esame al computer e avranno 25 domande a cui rispondere in un tempo ridotto, non superiore ai cinque minuti, con riscontro immediato da parte del computer. Si calcola che alla fine non avranno più di sei secondi per risposta. Una specie di gara di velocità, che soprattutto per i bimbi insicuri o timidi potrebbe rivelarsi stressante.
«Teaching to the test»
Il nuovo test rientra in una riorganizzazione degli esami per la primaria. Alla fine del primo anno i bambini dovranno sostenere un test sulla lettura. A 9 anni avranno l’esame sulle tabelline e a 11 anni, l’anno sei nel sistema scolastico inglese, ci saranno tre prove su matematica, scrittura e lettura, i cosiddetti Sats. Il primo e l’ultimo esame sono già previsti nel curriculum e i bambini hanno cominciato a farci l’abitudine, ma il test delle tabelline è davvero un’innovazione, che si sta testando in alcune scuole campione. Ad opporsi all’idea è anzitutto l’Unione nazionale degli insegnanti, secondo i quali in classe si lavora già abbastanza sulla matematica e le tabelline senza bisogno di inserire anche un esame ufficiale. Anche perché, come ha dichiarato Paul Whiteman, segretario generale dell’Associazione dei presidi, questo test non servirà a spiegare a docenti e genitori a che punto sono i bambini. Per chi trascorre il tempo con loro, in classe e a casa, è già abbastanza chiaro se hanno imparato le tabelline oppure devono ancora approfondirle. Secondo il Ministero dell’istruzione, invece, gli studenti (e le loro famiglie) faranno ancora di più per rafforzare la loro conoscenza della matematica, se saranno messi sotto pressione con la prospettiva di un esame.
Modello Singapore
Ventilato la prima volta nel programma elettorale dei Conservatori nel 2015, l’esame diventerà operativo dalla fine del prossimo anno scolastico. Nel frattempo scuole e insegnanti avranno modo di mettere a fuoco come procedere per migliorare l’apprendimento mnemonico delle tabelline, in modo che i bambini siano in grado di sostenere il test sul computer, con il cronometro attivato. L’idea base è di rendere le tabelline un meccanismo automatico, nella speranza che così la competenza matematica dei ragazzini migliori, portando l’Inghilterra in una posizione superiore nelle classifiche internazionali. Lo scorso anno, infatti, nei Trends in International Mathematics and Science Study (TIMSS) il risultato medio ottenuto dai bimbi britannici è stato di 546 contro 618 di Singapore. Che per numeri e calcoli resta il punto di riferimento.