Sanzioni

Quel pasticciaccio brutto dei telefonini a scuola

Astolfo sulla luna, 21.5.2023.

Recentemente una mia allieva è stata sanzionata con un giorno di sospensione per essere stata sorpresa ad utilizzare il telefonino durante le lezioni, in violazione del regolamento disciplinare nuovo di zecca approvato dagli organi collegiali del mio istituto.

La dirigente, dopo circa una settimana, ha emanato un comunicato per informare ufficialmente chi di dovere della sanzione deliberata dal consiglio di classe.

Ebbene, la norma più recente citata nel suddetto comunicato risale a 15 anni fa[1] ed è di rango inferiore nella gerarchia delle fonti del diritto: assumendo infatti la forma di circolare, i suoi effetti giuridici sono limitati all’apparato scolastico, senza avere efficacia erga omnes.
A quel tempo, considerato che lo Statuto delle studentesse e degli studenti di recente modificato, richiamava la necessità di tipicizzare le sanzioni disciplinari inflitte nelle scuole italiane, ci fu un gran lavorio da parte di commissioni appositamente costituite per la modifica o la creazione ex-novo di un regolamento di disciplina in ogni istituzione scolastica.

Ora, il fatto che la circolare del Ministro Valditara[2] non venga nemmeno nominata nel provvedimento disciplinare della dirigente, getta quantomeno l’ombra del sospetto sulla legittimità di tale atto amministrativo.

In altre parole, se la normativa in materia di sanzioni disciplinari – che, pur avendo efficacia nei confronti di terzi soggetti, è comunque di rango secondario – non è cambiata dal 2007, per quale motivo le istituzioni scolastiche autonome del nostro paese dovrebbero modificare i loro regolamenti disciplinari che hanno effetti verso terzi soggetti (gli studenti e le loro famiglie) in applicazione di una circolare che ha efficacia solo interna all’amministrazione scolastica?

Ma c’è di più: come è noto, il telefonino è un oggetto personale in quanto contiene dati personali potenzialmente sensibili; orbene, la normativa che protegge la riservatezza è di rango primario e può farsi risalire a diversi principi costituzionali quali la segretezza della corrispondenza, la libertà di espressione, la protezione dell’identità personale.

In effetti, contro l’ostacolo insormontabile di quell’aspetto che i ragazzi definiscono privacy, senza però che la nozione abbia contorni precisi[3], si sono scontrate tutte le descrizioni delle fattispecie di violazione disciplinare, e questo per un semplice motivo: non è possibile obbligare gli studenti a consegnare il telefonino, ma si può solo invitarli a depositarlo in eventuali appositi contenitori.

Va detto che, considerato questo impedimento, molte scuole hanno adottato soluzioni “leggere” riguardo a questi contenitori, scatoloni, tasconi appesi alla parete, mensole trasparenti. Tali soluzioni, oltre ad avere un costo minimo, hanno il pregio di facilitare il controllo costante e diretto dei preziosi apparati da parte dei legittimi proprietari. Le scuole, come la mia, che invece hanno optato per armadietti corazzati, oltre a spendere cifre consistenti[4], hanno reso più difficoltosa la consegna spontanea dei telefonini, che infatti non è il comportamento prevalente rispetto ad altre scelte compiute dagli studenti.

Queste scuole si sono infilate in un cul de sac: essendosi velocemente diffusa la consuetudine – non esplicitamente vietata dal regolamento – di tenere il telefonino nello zainetto, la verifica delle eventuali violazioni disciplinari da parte dei docenti diviene o molto dispendiosa, oppure piuttosto casuale, generando inevitabili disparità di trattamento, come nel caso di cui sopra.

Ecco i risultati di provvedimenti normativi semplicistici, come quello descritto, che pretendono di risolvere problemi complessi, come la dipendenza delle giovani generazioni dai telefonini: se il ministro avesse seguito la lezione gaddiana, forse non ci avrebbe infilato in questo grosso pasticcio.

20 maggio 2023                                                                                Astolfo sulla Luna

.

[1]    Nota ministeriale 31 luglio 2008 (Prot. n. 3602/P0), riferita alla modifica dello Statuto delle studentesse e degli studenti avvenuta l’anno prima;

[2]    Circolare N. 107190 del 19 dicembre 2022;

[3]    Con l’andare del tempo le nuove generazioni sono sempre più audaci nell’esibizione del corpo e nella sfera sessuale, ma sempre più reticenti riguardo alle opinioni e riservate nelle emozioni;

[4]    A volte sottratte ai fondi PNRR che dovrebbero essere destinati a ben altri scopi.

 

 

 

.

.

.

.

.

 

.

.

.

.

 

Quel pasticciaccio brutto dei telefonini a scuola ultima modifica: 2023-05-21T03:47:16+02:00 da
Gilda Venezia

Leave a Comment
Share
Pubblicato da
Gilda Venezia

Recent Posts

Male dentro. La scuola come epicentro dell’inquietudine tra crisi di panico e ansia da competizione

di Maria Novella De Luca, la Repubblica, 29.4.2024. Le voci degli studenti: “Chiediamo aiuto”. L’appello…

10 ore fa

Sulle classi separate del generale Vannacci pure Valditara prende posizione

di Alessandro Giuliani, La Tecnica della scuola, 28.4.2024. Le classi separate del generale Vannacci (imposto…

11 ore fa

GPS 2024, come calcolare il punteggio

Informazione scuola, 28.4.2023. GPS 2024, come calcolare il servizio prestato e quindi il punteggio? La…

1 giorno fa

Statali, l’Inps chiude il rubinetto per l’anticipo del trattamento di fine servizio

di Andrea Carli, Il Sole 24 Ore, 26.4.2024. L’istituto di previdenza: «a partire dal 25…

1 giorno fa

Vincolo triennale di mobilità, diversi i casi di docenti che hanno chiesto la deroga al vincolo ma non è stata convalidata dagli uffici scolastici

di Lucio Ficara, La Tecnica della scuola, 27.4.2024. Sono numerosi i casi di docenti che…

1 giorno fa

Generale Vannacci: “Ci vogliono classi separate per aiutare gli alunni migliori e quelli in difficoltà”

di Reginaldo Palermo, La Tecnica della scuola, 27.4.2024. Generale Vannacci: “Ci vogliono classi con caratteristiche…

1 giorno fa