di Andrea Carlino, La Tecnica della scuola, 4.9.2019
– Fine del precariato e delle classi pollaio: sono i due punti su cui Lorenzo Fioramonti, sottosegretario uscente all’Istruzione si appresta a portare avanti come ministro appena eletto del Palazzo Bianco di Viale Trastevere.
Fioramonti è uno che le cose non le manda a dire, visto che lo scorso giugno, fu protagonista di un duro sfogo contro il Governo: “Chiediamo un miliardo per ricerca e università. Se non lo avremo, mi dimetto”, aveva tuonato, probabilmente stufo di non potere incidere più di tanto all’interno del Miur.
I due punti da cui partire
“Mi piacerebbe portare avanti il percorso che ho iniziato”, aveva dichiarato solo pochi giorni fa Fioramonti al Corriere della Sera, riferendosi alla sua candidatura a ministro del Miur.
Lorenzo Fioramonti è stato nominato ministro dell’Istruzione. Per il deputato del Movimento Cinque Stelle si tratta di “una promozione”, dato che è stato già vice ministro nel primo governo Conte.
Una delle dichiarazioni più significative nel corso del suo primo mandato da esponente dell’esecutivo ha riguardato il paragone tra sistema scolastico italiano e sistema finlandese: “Qualche mese fa ero in Finlandia per studiare il loro approccio alla sperimentazione sociale, alla digitalizzazione dei trasporti e alle politiche sociali. Conto di tornarci presto per approfondire la loro filosofia educativa, che ritengo affascinante”.
Come è strutturato il sistema d’istruzione della Finlandia?
Secondo vari indicatori (tra cui Osce-Pisa), il sistema scolastico finlandese è tra i migliori del mondo, se non il migliore. Tutte le scuole sono pubbliche (non esistono le private), vasti investimenti sulla ricerca, abolite le lezioni frontali con collaborazioni tra docenti e studenti. Per le elementari maestri lasciano 15 minuti di gioco ogni 45 minuti di lezione. A casa vengono assegnati pochi compiti, fino a 13 anni niente voti, tutti alla scuola materna fino ai 7 anni. Ultimo, ma non meno importante: l’insegnante è gode di grande rispetto e viene adeguatamente pagato senza paura di controlli e giudizi di ispettori.
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Quella volta che Fioramonti disse: “Il nostro modello per l’istruzione è la Finlandia” ultima modifica: 2019-09-05T05:03:35+02:00 da