di Ce.Do. e Cl.T. Il Sole 24 Ore, 31.8.2021.
ROMA
Il rebus trasporti ancora irrisolto alla vigilia dell’avvio delle scuole e le decisioni che devono arrivare dai tavoli prefettizi lasciano in attesa le scuole, con diversi istituti che, con molta probabilità, saranno costretti a rapide contromisure per evitare caos assembramenti e conseguente rischio contagi. E non si escludono i soliti ingressi scaglionati, già sperimentati lo scorso anno.
Il tavolo di confronto, voluto ieri dal ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, con i sindacati – erano presenti Stefano Malorgio (Cgil), Salvatore Pellecchia (Cisl) e Claudio Tarlazzi (Uil) – non ha infatti sciolto i tanti interrogativi che accompagnano l’organizzazione del trasporto pubblico locale in vista della ripresa delle attività e della riapertura delle scuole. Certo, i rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto e ottenuto un tavolo specifico con il ministero dell’Interno sulla sicurezza del personale del trasporto e per contrastare eventuali rischi di aggressione connessi al controllo dei mezzi, ma i nodi principali saranno affrontati solo a valle della presentazione dei piani per la gestione del Tpl che le Regioni devono rivedere e aggiornare sulla base dei tavoli prefettizi istituiti per modulare i servizi per la mobilità locale con gli orari di inizio e fine delle attività lavorative e scolastiche. Per questo motivo, ministro e sindacati si rivedranno il prossimo 20 settembre in modo da valutare l’efficacia delle strategie che i governatori sono pronti a mettere in campo. Una settimana dopo, la prima campanella, che in molte regioni suonerà il 13.
Nelle linee guida, illustrate ieri da Giovannini e che saranno adottate con un’ordinanza del ministero della Salute, il capitolo dedicato al Tpl prevede un coefficiente di riempimento dei mezzi adibiti al trasporto locale ed extraurbano non superiore all’80% ma solo nelle Regioni e Province autonome classificate come zona bianca o gialla. Con la possibilità di aumentare l’asticella in presenza di particolari sistemi di ricambio dell’aria e di filtraggio attraverso «strumenti idonei di aerazione» che siano preventivamente autorizzati dal Comitato tecnico-scientifico. A questo si affiancano poi una serie di misure volte a garantire una gestione ordinata dei flussi dei viaggiatori. Un tassello che chiama in causa però l’altro elemento clou da definire, vale a dire quello dei controlli, su cui ieri si sono ribaditi alcuni aspetti (saranno effettuati a terra e non a bordo delle vetture e riguarderanno titoli di viaggio e prescrizioni anti-Covid) e per il rafforzamento dei quali il ministro Giovannini ha promesso nuove assunzioni.
Le scuole, come detto, attendono di prendere decisioni. In alcune regioni si ragiona su ingressi scaglionati tra le 8 e le 9.40/10, considerando percentuali di studenti che prendono i mezzi tra il 30 e il 40%. «Laddove non ci sono potenziamento di corse, specie la mattina o possibilità di ingressi da porte differenziate – sottolineano alcuni dirigenti scolastici – gli ingressi scaglionati sono inevitabili. Come inevitabili i disagi per ragazzi e personale».
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Rebus trasporti ancora irrisolto. Nuovo tavolo il 20 settembre ultima modifica: 2021-08-31T06:07:06+02:00 da
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