di Nino Sabella, Orizzonte Scuola, 11.2.2016
– La legge n. 107/2015 affida (comma 180) al Governo diverse deleghe, tra le quali quella relativa al riordino del sistema di formazione iniziale e accesso ai ruoli del personale docente della scuola secondaria.
La formazione iniziale dei docenti, come si legge al comma 181 della legge di Riforma, sarà affidata alle Università e alle Accademie che attiveranno, rispettivamente, corsi di Laurea magistrale e corsi di Diploma di laurea di secondo livello, coerenti con le classi disciplinari di concorso.
Terminato il corso di laurea, si potrà accedere al concorso nazionale, i cui vincitori saranno assegnati a un’Istituzione scolastica o a una Rete di scuole e saranno assunti con un contratto di tirocinio retribuito di durata triennale. Al termine dei tre anni di tirocinio, si procederà alla conferma o meno in ruolo.
Ne abbiamo parlato in maniera approfondita nell’articolo ” Diventare insegnanti della Buona Scuola del futuro: laurea + concorso + tirocinio triennale ”
Il futuro sistema di formazione e reclutamento, i cui decreti attuativi dovranno essere approvati entro 18 mesi dalla data di entrata in vigore della legge n. 107/2015, sta suscitando legittime preoccupazioni in diverse categorie di docenti.
Quali?
I docenti che, già abilitati, temono di non superare il prossimo concorso , i docenti che parteciperanno al prossimo TFA, i docenti che devono laurearsi e poi abilitarsi e, in generale, tutti coloro i quali vorrebbero intraprendere la carriera di insegnante prima dell’entrata in vigore del nuovo sistema.
I detti docenti e le loro rivendicazioni, tuttavia, sembrano essere garantiti dalla medesima legge n. 107/2015 al comma 181 punto 5:
la previsione che il percorso di cui al numero 2) (dove viene descritto il futuro sistema di formazione e reclutamento del personale docente della scuola secondaria) divenga gradualmente l’unico per accedere all’insegnamento nella scuola secondaria statale, anche per l’effettuazione delle supplenze; l’introduzione di una disciplina transitoria in relazione ai vigenti percorsi formativi e abilitanti e al reclutamento dei docenti nonché in merito alla valutazione della competenza e della professionalità per coloro che hanno conseguito l’abilitazione prima della data di entrata in vigore del decreto legislativo di cui alla presente lettera;
È prevista, dunque, una disciplina transitoria il cui fine è di garantire, sembra proprio questo l’intento del legislatore, i docenti che dovranno abilitarsi e di valorizzare le competenze e la professionalità dei docenti già abilitati.
I decreti attuativi, tuttavia, dovranno declinare quanto affermato nel suddetto comma 181 punto 5, quindi esplicitare dettagliatamente la disciplina transitoria prevista, in modo da non ledere i diritti delle varie categorie di docenti sopra elencate.
Il prossimo TFA , il cui bando dovrebbe essere emanato nel mese di febbraio 2016, dovrà avere come naturale conseguenza la previsione e realizzazione di un altro concorso (2019?) dopo quello del 2016, al fine di dare la possibilità ai futuri docenti abilitati di ottenere un posto a tempo indeterminato, per cui hanno speso energie e risorse ingenti.
Concorso cui potranno partecipare anche coloro i quali sono già abilitati e non supereranno o non parteciperanno al concorso previsto dalla legge n. 107/15 e i docenti di sostegno che stanno seguendo il secondo ciclo di TFA.
Una prima conferma riguardo al fatto di bandire ulteriori concorsi, anche se relativamente ai posti di sostegno, è arrivata dalle parole dell’ispettore del MIUR Max Bruschi:
“Ora, ove la graduatoria concorsuale fosse esaurita, nelle GAE latitassero gli specializzati e nel triennio si verificassero ulteriori disponibilità di posti SOS, a mio modesto avviso nulla vieta di disporre dei bandi concorsuali straordinari “medio tempore”. Il che, naturalmente, implica che i percorsi di specializzazione SOS (e quelli di abilitazione) siano banditi con regolarità. Non lo vorrebbero solo le basi del diritto, l’etica e il buon senso… ma anche, in questo caso, la necessità”
Se, dunque, dovessero rendersi necessari, non sarebbe un problema emanare bandi di concorso straordinari.
Ne abbiamo parlato nell’articolo ” Concorso docenti scuola 2016 per sostegno. Bruschi: in mancanza di specializzati altri bandi straordinari ”
È chiaro, alla luce di quanto detto sopra, che nelle previsioni del MIUR rientra l’emanazione di altri bandi di concorso prima dell’entrata in vigore del nuovo sistema di formazione e reclutamento per l’accesso ai ruoli del personale della scuola secondaria.
Tale tesi, inoltre, trova un’altra valida motivazione nel fattore tempo: i decreti previsti per l’attuazione del nuovo sistema devono ancora essere delineati e definiti; una volta emanati poi, il sistema entrerà a regime (contratto a tempo indeterminato dei docenti che inizieranno il nuovo percorso) dopo 8 anni (laurea magistrale + 3 anni di contratto a tempo determinato), per cui i primi docenti a tempo indeterminato assunti con il nuovo sistema si avranno non prima di 9/10 anni (anche perché a livello accademico non sembra che si parli già delle future lauree magistrali).
Sembra, pertanto, inverosimile che nel suddetto arco temporale non vengano banditi nuovi concorsi (dopo quello che sarà bandito a febbraio secondo quanto affermato dal MIUR) per l’accesso ai ruoli del personale della scuola secondaria.
TuttoscuolaNews, n. 1129 del 10.6.2024. Nella campagna elettorale che ha portato alle elezioni europee dello…
di Mario Pomini, Il Fatto Quotidiano, 9.6.2024. I nuovi laureati con la vocazione all’insegnamento non…
di Salvo Intravaia, la Repubblica, 9.6.2024. Maturità, la lotta contro i diplomifici in Italia può attendere.…
di Alessandro Giuliani, La Tecnica della scuola, 9.6.2024. La tecnica demenziale imperversa sui social. Gli…
di Vittorio Borgatta, InfoDocenti.it, 6.6.2024. Attenzione a come utilizziamo la Carta Docente, perché un utilizzo…
dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 9.6.2024. - Nel mese di giugno i docenti non…
Leave a Comment