di M<arcello G. Skuola.net, 18.9.2017
– Ormai i software con cui i docenti segnano presenze, assenze, compiti e voti stanno pian piano sostituendo il registro di una volta, quello cartaceo. Eppure, a volte, l’uso che se ne fa non è proprio quello ideale. Alcuni professori si dimostrano ancora poco aperti al cambiamento, mentre le famiglie faticano a familiarizzare con la dematerializzazione dei rapporti con i professori. Con un dato di fondo: mentre il Nord sembra ben avviato verso il futuro, il Sud deve recuperare terreno. Sono questi i risultati principali di una web survey di Skuola.net, che ha coinvolto circa 7mila studenti di medie e superiori per verificare qual è oggi il ruolo del registro elettronico nelle aule scolastiche.
La maggior parte delle scuole ce l’ha. Ma i dati non sempre sono aggiornati in tempo reale
Ormai la stragrande maggioranza delle classi lo usa quotidianamente: per il 55% degli intervistati ha completamente rimpiazzato quello cartaceo (al Nord si va oltre quota 70%), per un altro 26% ancora ‘convive’ con quello tradizionale. Solo nel 19% dei casi – meno di 2 su 10 – non ha fatto breccia. Ma non bisogna adagiarsi: al Sud il 45% degli studenti racconta di essere rimasto ancorato al passato. Anche perché non sempre il livello di sviluppo tecnologico delle scuole permette di sfruttare il registro elettronico appieno: solo nel 70% dei casi in cui ‘funziona’ il nuovo strumento, i dati vengono inseriti in tempo reale. Nel 14%, invece, le informazioni vengono appuntate su carta per poi essere caricate utilizzando il computer del laboratorio d’informatica o quello della sala professori. Nel 12%, poi, sono addirittura i bidelli a occuparsi dell’inserimento, passando per le classi per raccogliere tutti i dati e caricandoli a fine giornata.
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Registro elettronico: prof affezionati alla carta, soprattutto al Sud ultima modifica: 2017-09-19T03:23:31+02:00 daTuttoscuola, 14.5.2024. Sembra inarrestabile la fuga dalle commissioni esaminatrici dell’attuale concorso docenti 2024, probabilmente a…
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