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Renzi: a scuola servono internet e latino, se le aziende sfruttano gli studenti colpa dei tutor

Alessandro Giuliani, La Tecnica della scuola  22.10.2017

– Mentre la ministra dell’Istruzione inneggia allo Smartphone a scuola, Matteo Renzi non disdegna le nuove tecnologie ma “rispolvera” anche lo studio del latino.
“Guai a pensare che la scuola 4.0 sia tutta tecnologia, serve anche il latino”, ha detto l’ex premier intervenendo il 21 ottobre all’incontro ‘Hubble – Lo spazio delle idee’, organizzato dalla Fondazione cultura democratica in corso alla Fortezza da Basso, a Firenze.
Nell’argomentare il concetto, Renzi sostiene l’importanza del sapere e del saper fare: “Se dovessi dire la sintesi, internet e latino, formazione permanente e alcune cose oggi contestate come l’alternanza scuola lavoro che è sacrosanta. Il problema infatti non è lo strumento ma la modalità come viene fatte”.

RENZI: CERTI IMPRENDITORI SONO CAPRONI
Sull’alternanza scuola-lavoro, però, Renzi si allinea alla ministra Valeria Fedeli, che solo poche ore prima aveva detto che le esperienze fuori scuola vanno monitorate e controllare dalle scuole, al fine di evitare eventuali circostanze di sfruttamento degli studenti: “Se trovi un caprone che te la fa fare male perchè è un imprenditore che pensa solo a sfruttare i ragazzi, o un tutor non ti sta dietro, la colpa non è dello strumento”, taglia corto il segretario del Pd.
Insomma, i democratici su questo punto sembrano avere le idee chiare: gli abusi che si realizzano in azienda non possono passare inosservati se la scuola, attraverso i tutor, monitora per bene ogni stage. Anche per questo, per qualificare i progetti e scongiurare gli episodi di studenti costretti a fare le fotocopie o a lavorare gratis, il Miur ha sottoscritto un accordo con il ministero del Lavoro per inviare sul territorio 1.000 tutor già preparati.

TOCCAFONDI (MIUR): RINGRAZIAMO LE AZIENDE
In difesa delle aziende, invece, si pone Gabriele Toccafondi, sottosegretario al Miur: “Dobbiamo ringraziare quelle realtà che ospitano i ragazzi in alternanza non possiamo spaventarle. Per l’azienda lo studente in alternanza è un costo e decidere di seguirli per il percorso formativo è molto importante. Se ci sono percorsi poco seri o di sfruttamento lo si dica ed eliminiamoli ma non generalizziamo. La stragrande maggioranza dei percorsi è utile perché fatto bene e seguito anche grazie all’impegno delle strutture che ospitano”.
Toccafondi ha quindi ricordato che “per l’anno scolastico 2016-17 sono state 200 mila le strutture coinvolte e di queste 130 mila sono aziende che hanno ospitato oltre 900 mila studenti che questo anno diventeranno 1.300.000. Invece di spaventare, accostando in modo generalizzato l’alternanza con ‘sfruttamento’, le aziende vanno ringraziate”.

SINISTRA ITALIANA: NO ALLA OBBLIGATORIETA’ DEGLI STAGE
Intanto, dall’opposizione arrivano forti critiche alle esperienze studentesche. Ad iniziare da Sinistra Italiana, che chiede di “eliminare l’obbligatorietà nei progetti di alternanza scuola-lavoro come previsti dalla legge 107, e prevedere l’adesione volontaria a tali percorsi, consapevole e condivisa tra docenti e studenti, esclusivamente nell’ambito dell’orario curriculare e scolastico. Garantire la loro inerenza al percorso formativo degli studenti e delle studentesse. Assumere iniziative per garantire il pieno diritto agli studenti e delle studentesse con disabilità; avviare un’indagine ministeriale, sui percorsi attivati fino ad oggi, al fine di valutarne la qualità, i loro esiti e la loro capacità di permettere agli studenti di approfondire la conoscenza del mondo del lavoro”.
Il documento è stato presentato in Senato con una mozione che vede come primi firmatari la capogruppo Loredana De Petris, Alessia Petraglia, Fabrizio Bocchino, Giovanni Barozzino, Corradino Mineo, Massimo Cervellini, Peppe De Cristofaro e il senatore Mdp Miguel Gotor.
E alla Camera con una risoluzione in commissione cultura e scuola sottoscritta dal segretario di SI Nicola Fratoianni, Annalisa Pannarale, il vicepresidente della commissione scuola di Montecitorio Giancarlo Giordano, Giorgio Airaudo,Giovanni Paglia, Serena Pellegrino, e Andrea Maestri di Possibile.

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Renzi: a scuola servono internet e latino, se le aziende sfruttano gli studenti colpa dei tutor ultima modifica: 2017-10-22T07:49:18+02:00 da
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