– Questa volta a denunciare tutti i limiti della legge 107/2015, definendola di fatto una legge pasticciata, è niente meno che il Presidente del Consiglio Renzi.
Infatti a fare il “mea culpa” sulle decisioni prese dal governo sulla scuola, riferendosi in particolare alla Buona Scuola è stato il premier Matteo Renzi, intervenendo domenica 7 febbraio alla scuola di formazione politica del Pd.
Incredibile ma vero, Renzi reo confesso ma poi non pone alcun rimedio ai pasticci commessi. Probabilmente questa ammissione di colpa è dovuta al timore che la nutrita azione referendaria su alcune parti della Buona Scuola e sulle riforme costituzionali, possa determinare un duro colpo per la stabilità del Governo.
Poi dobbiamo anche ricordare che il prossimo giugno ci saranno elezioni amministrative importanti e il rischio di perdere la Capitale e Milano è nello stato delle cose. Infine c’è il dilemma sul bando di concorso a cattedra, sempre annunciato e sempre posticipato. Come mai? La scusa trovata da Renzi, per cui il bando è ancora rinviato in quanto si sta discutendo se inserire una o due domande d’inglese, francamente non regge.
La domanda che ci poniamo è: “Qual è il vero motivo? Forse c’è un problema legato alla riforma del regolamento delle classi di concorso?” . Forse il ritardo del bando è effettivamente legato alle classi di concorso, ma noi ci mettiamo in attesa del bando, sperando che entro il mese di febbraio ci sia finalmente la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.