Rientro a scuola, il Comitato tecnico scientifico ha dettato le sue regole, ora…

dal blog di Gianfranco Scialpi, 29.5.2020

Rientro a settembre, il Cts ha dettato le regole. Nulla di nuovo. Molto complicata la riapertura. Esiste una soluzione…

Rientro a scuola, il gruppo tecnico scientifico ha comunicato le regole. Nulla di nuovo! Sapevano già tutto! Ora attendiamo quello che dirà il Mi. Temo che la modalità blended sarà una soluzione che molte scuole adotteranno.

Rientro a scuola, Il Cts si è espresso

Rientro a scuola a settembre, il Comitato tecnico scientifico (Cts) si è espresso. Non ha sorpreso il documento! Sapevamo già tutto: distanziamento sociale, entrate e uscite scaglionate, percorsi definiti…
Era prevedibile anche il suo profilo a maglie larghe. In altri termini:  “Le indicazioni qui fornite non potranno che essere di carattere generale per garantire la coerenza con le misure essenziali al contenimento dell’epidemia, rappresentando primariamente un elenco di criteri guida da contestualizzare nelle specifiche realtà scolastiche. Centrale, pertanto, sarà il ruolo delle singole scuole, nel calare le indicazioni nello specifico contesto di azione, consapevoli della estrema complessità del percorso di valutazione che sono chiamati a fare in un articolato scenario di variabili (ordine di scuola, tipologia di utenti, strutture e infrastrutture disponibili, dotazione organica, caratteristiche del territorio, etc.), nella certezza che solo l’esperienza di chi vive e opera nella scuola quotidianamente con competenza e passione potrà portare alla definizione di soluzioni concrete e realizzabili”
Questo passaggio va letto parallelamente alla parte dove si invitano le Istituzioni scolastiche a procedere a “una mappatura degli spazi destinati a tutte le attività didattiche in rapporto al numero di alunni e di personale al fine di assicurare quanto più possibile la didattica in presenza seppur con possibili rimodulazioni/riduzioni orarie.”

Non si chiude alla didattica blended

Interessante l’apertura alla didattica mista lasciata all’autonomia delle scuole (pag.15).
Nessuno intende consegnare in modo definitivo la scuola alla sola didattica a distanza. Questa è stata la migliore risposta che poteva dare la scuola a un contesto rapidamente passato dalla normalità all’emergenza. Ora però occorre riprendere il cammino, aprendo le scuole in sicurezza e con una proposta formativa adeguata.
Occorre essere realisti: sarà molto difficile proporre a settembre un sistema educativo allargato e integrato. Le scuole dovranno cercare una soluzione al proprio interno, evitando di stressare il sistema con doppi-tripli turni, mense impossibili… Quindi la didattica mista! Oltretutto rappresenterà    un’opportunità di  presenza educativa della scuola online (mio contributo in OS).
L’apertura del Cts rappresenta un segnale positivo e non preconcetto.
Fa piacere che la proposta sia sponsorizzata anche dall’ANP fin dalla scuola primaria (ultime classi). Si legge infatti tra le proposte : “

  • suddivisione della classe in due gruppi;
  • frequenza scolastica per ciascun gruppo per 15/18 ore settimanali suddivise in tre giorni, una settimana in presenza e una settimana a distanza;
  • due docenti potrebbero alternarsi svolgendo uno le attività in presenza, l’altro il supporto del gruppo di allievi che segue la lezione a distanza;
  • nei giorni restanti i due docenti gestiranno le ore di didattica on line con l’intero gruppo classe, fino al completamento del proprio orario di servizio (22 ore);
  • tutte le classi dovrebbero avere a disposizione due docenti (cosa che potrebbe richiedere un incremento di organico per tutte le classi attualmente autorizzate a 24/27 ore);
  • qualora le lezioni prevedessero la frequenza oltre le ore 13,30 si potrebbe ipotizzare il consumo del pasto al banco, fornendo il servizio di refezione in lunch box.”

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Rientro a scuola, il Comitato tecnico scientifico ha dettato le sue regole, ora… ultima modifica: 2020-05-30T06:14:58+02:00 da
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