Orizzonte Scuola, 7.1.2018
– Il decreto legislativo n. 62/2017 e il successivo DM n. 741/2017 hanno novellato l’esame conclusivo del primo ciclo di Istruzione.
Tra le principali novità la riduzione del numero di prove scritte, che divengono 3, e l’esclusione dall’esame della prova Invalsi, che si svolgerà nel mese di aprile e costituirà requisito d’accesso all’esame.
Le prove d’esame sono le seguenti: prova scritta di italiano, di matematica e di lingue straniere; colloquio.
La prova presenta delle novità in merito alle tracce che i candidati saranno chiamati a sviluppare.
La prova è volta ad accertare la padronanza della lingua, la capacità di espressione personale, il corretto ed appropriato uso della lingua e la coerente e organica esposizione del pensiero da parte delle alunne e degli
alunni.
La commissione predispone almeno tre terne di tracce, coerenti con il profilo dello studente e i traguardi di sviluppo delle competenze delle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione.
Le tracce fanno riferimento alle seguenti tipologie testuali:
a) testo narrativo o descrittivo coerente con la situazione, l’argomento, lo scopo e il destinatario indicati nella traccia;
b) testo argomentativo, che consenta l’esposizione di riflessioni personali, per il quale devono essere fornite indicazioni di svolgimento;
c) comprensione e sintesi di un testo letterario, divulgativo, scientifico anche attraverso richieste di riformulazione.
La prova può essere strutturata in più parti riferibili alle diverse tipologie succitate.
Tra le novità principali, dunque, il riassunto, come leggiamo nel sopra riportato punto c), tema caro al Prof. Serianni intervistato in merito da Repubblica.it.
Il professor Luca Serianni, ricordiamolo, ha guidato il gruppo di esperti nominati dal Miur per definire le linee guida del nuovo esame.
Il Professore sconsiglia di far svolgere il tema libero a vantaggio di più prove a scelta: “un testo narrativo – noi proponiamo come esempio un brano di Lodoli sul traffico che offra lo spunto per proseguire un racconto; uno scritto che induca gli alunni ad argomentare, magari chiedendo di costruire un dialogo tra due interlocutori con opinioni diverse su un tema definito. Ma anche prove di comprensione e di sintesi di un testo anche di carattere scientifico. Noi diamo come esempio in questo caso un articolo sui draghi tratto da Focus Junior”.
L’obiettivo di quanto suddetto è di fornire dei modelli volti a verificare le capacità di comprensione e sintesi di un testo.
Serianni ha poi sottolineato l’importanza del riassunto, ricordando che gli insegnanti ne devono curare la redazione nel corso dei tre anni di media.
Alla domanda se le novità rispondono all’appello lanciato dal gruppo dei 600 accademici sul declino dell’Italiano, il professore risponde affermando che l’ortografia è sì importante ma la vera competenza in italiano si misura sulla capacità di organizzare e di comprendere un testo.
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