Categorie: Senza categoria

Riforma, ora il rischio è che salti di un anno

Alessandro Giuliani,   La Tecnica della scuola   Giovedì, 11 Giugno 2015.   

A sostenerlo è ‘La Stampa’, che ha riportato indiscrezioni dei ‘renziani’: se non si chiude entro il 30 giugno salta tutto. Tradotto: una minaccia nei confronti di chi vuole frenare, la minoranza Pd, che chiede di fare subito le assunzioni e rinviare il resto a settembre. Ma lo dicono pure i sindacati, l’ex ministro Fioroni (“abbiamo il coraggio di dire quando finiranno le assunzioni”) e Sel (“il Pd la finisca di raccattare quattro voti per far passare il ddl”).

Chiamatelo come volete, ma quello posto dai ‘renziani’ sulla riforma della scuola ai più sembra un ricatto bello e buono: “se non si chiude entro il 30 giugno salta tutto”, scrive La Stampa dell’11 giugno in un articolo dal titolo più che esplicativo “La riforma della scuola e le assunzioni rischiano di slittare di un anno”.

“Il fatto che quest’ipotesi venga fatta circolare dai renziani – continua lo storico giornale piemontese – assume il valore di una minaccia nei confronti di chi vuole frenare, tradotto i pasdaran della minoranza Pd, come Corradino Mineo che chiedono di fare subito le assunzioni e di rinviare il resto a settembre”.

Che la situazione sulla riforma si stia complicando di giorno in giorno, lo testimoniano i continui appelli sul salvataggio delle 100mila assunzioni. A farli non sono solo i sindacati (l’ultimo è stato l’Anief, secondo cui “sarebbe troppo facile commentare il comportamento assunto da chi vuole riformare la scuola senza conoscerne l’essenza e nemmeno le basi”), ma anche i raggruppamenti politici.

“Le modifiche vanno fatte e dobbiamo avere il coraggio di dire che le assunzioni, con la definitiva stabilizzazione e ingresso in ruolo, possano avvenire con un percorso che si sa quando inizia, ma anche quando finisce”, ha detto a Sky TG24 Giuseppe Fioroni, ex ministro dell’Istruzione. Che poi, sull’esame degli emendamenti al DdL 1934 ha aggiunto: “aprire a settembre quando ci sono delle riforme – ha spiegato – è una corsa a ostacoli non facile. Ci sono degli aggiustamenti che vanno fatti e bisogna che al Senato si passi dalle parole ai fatti, senza per questo scaricare le crisi nei partiti, dentro la maggioranza e tra maggioranza e opposizione, sulla pelle degli studenti. Questo sarebbe l’esatto contrario di quello di cui hanno bisogno la scuola italiana e l’Italia”.

A chiedere lo stralcio del pacchetto di assunzioni, per poi esaminare con più calma gli altri capitoli del ddl scuola, a cominciare dalla messa a punto di un piano pluriennale di immissioni in ruolo che metta “davvero” fine al precariato, è anche la senatrice Loredana De Petris (Sel). “Non c’è una previsione di calendarizzazione in Aula del provvedimento. Non c’è quindi la scusa dei tempi perché i vari passaggi stanno slittando e dunque la nostra proposta, già avanzata più volte, stavolta si può concretizzare: procedere subito con le assunzioni previste e poi fare un lavoro serio sul resto a partire da un piano pluriennale di assunzioni perché da quello previsto nel ddl restano tagliati fuori 150-180.000 insegnanti e non certo perché non abbiano i titoli. Vogliamo arrivare alla stabilizzazione di tutto il personale che in questi anni ha garantito il funzionamento della scuola”.

Poi la senatrice di sinistra ha aggiunto che essendo i tempi più dilatati dell’iter parlamentare al Senato, la maggioranza la faccia finita di “raccattare quattro voti per far passare il ddl: si faccia un ragionamento serio visto che il tempo c’é. Altrimenti – ha messo in guardia – si va incontro a una stagione di totale incertezza nel mondo della scuola che mette a rischio anche la continuità didattica”.

Ora, però, per completezza va ricordato che una soluzione parziale al problema c’è: è quella delle assunzioni dal 1° settembre 2015 solamente a livello giuridico. Significa che, di fatto, si realizzeranno solo quando il ddl verrà approvato e, a seguire, la macchina organizzativa ministeriale, sulla base dei decreti applicativi successivi, riuscirà a convocare i precari interessati alla fatidica firma sul contratto a tempo indeterminato.

Riforma, ora il rischio è che salti di un anno ultima modifica: 2015-06-12T10:47:40+02:00 da
Gilda Venezia

Leave a Comment
Share
Pubblicato da
Gilda Venezia

Recent Posts

GPS 2024, come calcolare il punteggio

Informazione scuola, 28.4.2023. GPS 2024, come calcolare il servizio prestato e quindi il punteggio? La…

11 ore fa

Statali, l’Inps chiude il rubinetto per l’anticipo del trattamento di fine servizio

di Andrea Carli, Il Sole 24 Ore, 26.4.2024. L’istituto di previdenza: «a partire dal 25…

12 ore fa

Vincolo triennale di mobilità, diversi i casi di docenti che hanno chiesto la deroga al vincolo ma non è stata convalidata dagli uffici scolastici

di Lucio Ficara, La Tecnica della scuola, 27.4.2024. Sono numerosi i casi di docenti che…

17 ore fa

Generale Vannacci: “Ci vogliono classi separate per aiutare gli alunni migliori e quelli in difficoltà”

di Reginaldo Palermo, La Tecnica della scuola, 27.4.2024. Generale Vannacci: “Ci vogliono classi con caratteristiche…

17 ore fa

È ufficiale: il diploma linguistico è equivalente al diploma magistrale

di Francesco Orecchioni, La Tecnica della scuola, 27.4.2024. La Corte di Cassazione, con ordinanza n.…

18 ore fa

Valditara chiede più severità in una scuola che si comporta sempre meglio

di Alessandro Rigamonti, Linkiesta, 27.4.2024. Sono stati inaspriti i giudizi sul comportamento, ma negli ultimi…

2 giorni fa