di Lucrezia Di Dio, Orizzonte Scuola, 23.4.2016
– Si riapre il cantiere relativo alla riforma pensioni anche se per interventi decisivi che vadano a modificare la riforma Fornero bisognerà comunque attendere la Legge di Stabilità 2017, e quindi dopo l’estate quando si comincerà a lavorarci.
Il governo comunque sta pensando di raggiungere una flessibilità in uscita facendo un mix delle diverse ipotesi presentate per rendere più facile l’accesso al pensionamento e per favorire il ricambio generazionale.
Al centro dello studio resta l’ipotesi di permettere pensionamenti a partire da 62/63 anni con penalizzazioni del 2/3% per ogni anno di anticipo ai 66 anni e 7 mesi (pensione di vecchiaia) che andrebbero ad azzerarsi al raggiungimento di quest’ultima. Questa ipotesi, in effetti non si allontana molto da quella proposta da Cesare Damiano, presidente della commissione Lavoro alla Camera, e da quella presentata la scorsa estate dal presidente dell’Inps Tito Boeri, entrambe proposte che prevedono la penalizzazione sulle quote retributive dell’assegno pensionistico per l’anticipo rispetto alla pensione di vecchiaia. Resta da capire quale strada percorrere per i lavoratori precoci, permettendo loro il pensionamento con 41 anni di contributi senza applicazioni di penalizzazione.
In studio anche la proposta del prestito pensionistico, che però non piace a molti per l’indebitamento cui il pensionato sarebbe costretto prima del raggiungimento dei requisiti per il pensionamento di vecchiaia, e la possibilità di integrare, con l’utilizzo del TFR, l’importo dell’assegno erogato da fondi complementari.
In ogni casi sono soltanto ipotesi allo studio perchè per ottenere qualche dato certo sui possibili interventi che il governo deciderà di attuare bisognerà attendere dopo l’estate.
Riforma pensioni 2016: quali ipotesi allo studio del governo? ultima modifica: 2016-04-23T17:42:09+02:00 da