Riforma pensioni 2023: che cosa potrebbe accadere dopo le elezioni?

di Veronica Elia, Scuola in Forma, 25.8.2022.

Con le imminenti elezioni anche la tabella di marcia relativa alla Riforma pensioni potrebbe subire alcune modifiche. Cosa potrebbe accadere.

Riforma pensioni 2023 e elezioni

Come ben sappiamo il prossimo 25 settembre in Italia avranno luogo le elezioni politiche per determinare la composizione del nuovo Governo. Non c’è, quindi, da stupirsi se nel frattempo la tabella di marcia relativa alla Riforma delle pensioni 2023 stia subendo un ulteriore ritardo. Ma come cambierà il sistema previdenziale dopo le elezioni? Di fatto i pensionati rappresentano oggi in Italia una considerevole fetta di elettori. Nello specifico, stiamo parlando nel 2022 di 18 milioni di persone. Non c’è, quindi, da stupirsi se i vari partiti all’interno della propria campagna elettorale si stiano rivolgendo proprio a loro con proposte decisamente allettanti.

Cosa potrebbe accadere dopo il 25 settembre

Alla luce di quanto detto, sono diversi gli scenari possibili che potrebbero delinearsi sul fronte pensionistico dopo le elezioni del prossimo 25 settembre. A tal proposito, vediamo che cosa prevedono i programmi dei singoli partiti.

  • Movimento 5 Stelle: ha l’obiettivo di evitare il ritorno esclusivo alla Legge Fornero attraverso una serie di misure flessibili, in primis la pensione divisa in due quote proposta dal presidente Inps Pasquale Tridico, con una particolare attenzione alle categorie cosiddette gravose ed usuranti.
  • Verdi e Sinistra Italiana: pensione a 62 anni o con 41 anni di contributi, garantendo il riconoscimento dei periodi di disoccupazione involontaria, il lavoro di cura non retribuito e la maternità, cui si aggiunge la pensione minima di mille euro.
  • Unione popolare: abolire la Legge Fornero, consentire l’uscita dal mondo del lavoro all’età di 60 anni o con 35 anni di contributi e pensione minima di mille euro.
  • Partito Democratico: ancora non si è espresso chiaramente a riguardo, tuttavia mira alla riconferma di misure come Opzione donna e l’Ape sociale.
  • Lega: il partito di Matteo Salvini fa leva principalmente su Quota 41 per tutti, permettendo così ai lavoratori di lasciare il lavoro con 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica. In alternativa, vorrebbe garantire alle donne un’uscita anticipata a 63 anni con almeno 20 anni di contributi versati. A tutto ciò si aggiunge, inoltre, la pensione di garanzia per i giovani con una carriera lavorativa discontinua e la proroga di Opzione donna e dell’Ape sociale.
  • Forza Italia e Fratelli d’Italia: pensione minima di mille euro, finanziabile attraverso l’abolizione del reddito di cittadinanza (Fratelli d’Italia).

Ovviamente si tratta di semplici proposte, in quanto per sapere con certezza che cosa accadrà nel 2023 dovremo aspettare necessariamente le prossime settimane.

Riforma pensioni 2023: che cosa potrebbe accadere dopo le elezioni? ultima modifica: 2022-08-26T06:38:31+02:00 da
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