di Federico Pica, PensioniOggi, 17.1.2020
Si riapre ufficialmente il cantiere sulla previdenza. L’avvicinarsi del 31 dicembre 2021, termine di scadenza della sperimentazione della cd. quota 100 avviata lo scorso anno con l’esecutivo Lega-CinqueStelle costringe il Governo a pensare ad una soluzione per il futuro. Il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo, ha convocato per lunedì 27 gennaio Cgil, Cisl e Uil per riprendere il confronto sui temi previdenziali. Obiettivo dichiarato del Governo è rimettere mano alla Riforma Fornero riaprendo il confronto con le parti sociali e costituendo a tal fine un nucleo di esperti.
Tornano, quindi, sul tavolo una serie di proposte e di combinazioni. L’ultima avanzata è una quota 102 con 64 anni e 38 anni di contributi eventualmente accompagnata da un ricalcolo contributivo dell’assegno pensionistico. L’ipotesi però non piace ai sindacati che premono per mantenere un’età di pensionamento (di anzianità) non superiore a 62 anni con un requisito contributivo inferiore e con la valorizzazione dei periodi di lavoro discontinuo, povero, gravoso o di cura. La parte sindacale ha inoltre anticipato che nel corso dei prossimi incontri con l’esecutivo sarà rispolverata dal cassetto la proposta della pensione anticipata a 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica (attualmente i requisiti sono fissati a 41 anni e 10 mesi per le donne e a 42 anni e 10 mesi per gli uomini con l’aggiunta di una finestra mobile di 3 mesi). Il tema dei precoci è, del resto, particolarmente sensibile per il mondo del lavoro ma non piace al Governo per gli alti costi di finanziamento. Altra ipotesi sul tavolo è estendere l’ape sociale, l’assegno di accompagnamento alla pensione di vecchiaia, erogabile dai 63 anni unitamente a 30 anni (36 anni di contributi) ad ulteriori categorie di beneficiari che l’ultima legge di bilancio ha esteso sino al 31 dicembre 2020.
Dare all’Italia un sistema pensionistico più equo e flessibile “è una delle priorità massime” del governo ha detto il ministro Nunzia Catalfo: “L’obiettivo è superare la legge Fornero, come lo decideremo sulla base dei dati e di uno studio concreto e reale. Con la legge di Bilancio abbiamo istituito due commissioni, una sui lavori gravosi e una sulla separazione tra previdenza ed assistenza, che insieme a quella di esperti a livello nazionale – che nominerò entro fine mese – accompagneranno questo processo”.
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