Il Sole 24 Ore 12.5.2015
Niente di decisivo, ma il vertice sulla riforma della scuola che oggi ha visto di fronte governo e sindacati sembra lasciare pochi margini per un’intesa che eviti il muro contro muro. Nonostante un tweet ottimista di Renzi nel pomeriggio («dialogo su #labuonascuola è utile»), e la disponibilità evidenziata ai sindacati al termine della riunione dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti («terremo conto delle vostre critiche, ci saranno audizioni per approfondire le questioni»), il fronte dei docenti ha confermato la propria netta opposizione alla riforma, e non esclude nuove iniziative di mobilitazione anche durante il periodo degli scrutini. Intanto gli studenti hanno boicottato i test Invalsi.
In vista nuove iniziative di protesta dei sindacati
L’ipotesi di una ulteriore radicalizzazione dello scontro con il governo, dopo lo sciopero generale di qualche giorno fa, è fra le iniziative allo studio dei sindacati della scuola – Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Gilda, Snals e anche Cobas – compatti nel giudicare negativamente i risultati dell’incontro di oggi a palazzo Chigi, cominciato con l’illustrazione degli emendamenti approvati in commissione. «Oggi era importante darvi direttamente una visione complessiva del provvedimento in discussione al Parlamento in un’ottica di dialogo e condivisione», ha esordito la ministra Giannini.
Cgil: ddl modello non condiviso, possibile blocco scrutini
Susanna Camusso, leader Cgil, ha confermato che il blocco degli scrutini rientra tra le iniziative di lotta che il sindacato intende promuovere se il ddl scuola non cambierà. «Il mondo della scuola – ha spiegato Camusso – continua a essere mobilitato e sono molte le iniziative in cantiere. Il disegno di legge, cosi’ com’è, è un modello non condiviso nella scuola, continueremo le iniziative per cambiarlo».
Uil: speravamo di più, possibile nuovo sciopero
«Non ci sono state risposte soddisfacenti dal governo, valuteremo se indire un nuovo sciopero», ha spiegato Carmelo Barbagallo, segretario generale della Uil, all’uscita da palazzo Chigi dopo l’incontro. «Speravamo di più da questo confronto, di cui diamo una valutazione negativa, non c’è stata nessuna apertura dal governo. Questa non è una riforma, è come se avessimo ancora una pistola puntata alla tempia».
Cisl: da governo atteggiamento di ascolto, possibili modifiche in parlamento
Meno drastico il commento del segretario generale della Cisl Anna Maria Furlan: «Dal governo c’è stato un atteggiamento di ascolto, l’iter parlamentare permette modifiche». Al governo, ha aggiunto Furlan, «abbiamo avanzato una proposta, quella di destinare la `premialità´ alle scuole urbane disagiate», mentre «il concetto di collegialità della scuola non ha nulla a che vedere con la figura del preside manager».
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