di Avv. Marco Barone, Orizzonte Scuola, 28.7.2015
Una legge scritta di fretta, contro la quasi totalità del mondo della scuola, una prova di forza che dimostra tutta la debolezza della classe dirigente politica governativa italiana. Una legge che ha già fallito il suo primo obiettivo, quale quello della semplificazione normativa e di contrastare la burocrazia.
L’esempio è dato dalla questione assunzioni ora in atto, si attendono come stelle cadenti nella notte di San Lorenzo le note e le circolari del MIUR, per cercare di capire come orientarsi in una situazione che non ha precedenti nella storia della legislazione scolastica italiana.
Si vuole semplificare riscrivere la materia scolastica, ma complicandola già dall’inizio. Non si capisce, salvo qualche caso, quali saranno le norme incompatibili con quella Legge, lo si scoprirà strada facendo, è saltato ogni principio di certezza del diritto e di legalità.
E certamente al MIUR i tecnici storici, che ben conoscono il settore della scuola, saranno a dir poco preoccupati, per non dire di più e non vorrei essere certamente nei loro panni. L’esempio, ultimo,che ben dimostra come questa legge non è stata forse neanche capita da chi l’ha scritta o voluta e sostenuta, è l’ultimo comunicato del sottosegretario all’Istruzione: “E da metà novembre arriveranno in ogni scuola i 55.258 docenti in più che gli istituti prima non avevano: il cosiddetto organico del potenziamento (di questi 6.446 saranno destinati al rafforzamento del sostegno)”.
Nota ancora visibile e non modificata sul suo profilo facebook. E qui sorgono diversi interrogativi. Ora, la legge 13 luglio 2015 afferma che “ a decorrere dall’anno scolastico 2015/2016, i posti per il potenziamento non possono essere coperti con personale titolare di contratti di supplenza breve e saltuaria. Per il solo anno scolastico 2015/2016, detti posti non possono essere destinati alle supplenze di cui all’articolo 40, comma 9, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e non sono disponibili per le operazioni di mobilità, utilizzazione o assegnazione provvisoria”.
Come è noto, i docenti dell’organico dell’autonomia concorrono alla realizzazione del piano triennale dell’offerta formativa con attività di insegnamento, di potenziamento, di sostegno, di organizzazione, di progettazione e di coordinamento. Le istituzioni scolastiche, nei limiti delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, individuano il fabbisogno di posti dell’organico dell’autonomia, in relazione all’offerta formativa che intendono realizzare, nel rispetto del monte orario degli insegnamenti e tenuto conto della quota di autonomia dei curricoli e degli spazi di flessibilità, nonché in riferimento a iniziative di potenziamento dell’offerta formativa e delle attività progettuali, per il raggiungimento di specifici obiettivi formativi che verranno a scelta, tra quelli proposti dalla Legge, individuati come prioritari.
Le istituzioni scolastiche predispongono, entro il mese di ottobre dell’anno scolastico precedente al triennio di riferimento, il piano triennale dell’offerta formativa. Piano che può essere rivisto annualmente entro il mese di ottobre e dovrà individuare il fabbisogno dei posti comuni e di sostegno dell’organico dell’autonomia, sulla base del monte orario degli insegnamenti, con riferimento anche alla quota di autonomia dei curricoli e agli spazi di flessibilità, nonché del numero di alunni con disabilità, ferma restando la possibilità di istituire posti di sostegno in deroga nei limiti delle risorse previste a legislazione vigente; ed il fabbisogno dei posti per il potenziamento dell’offerta formativa.
Dunque, se da un lato hai una Legge che riconosce l’esistenza dei posti di potenziamento a fare data da questo anno scolastico (2015/2016) dall’altro lato tale potenziamento è ora inattuabile perché per essere effettivamente applicato in armonia con la Legge e lo scopo della stessa necessita della realizzazione di determinati passaggi che in questo anno scolastico non sono attuabili, perché rinviati all’anno scolastico 2016/2017.
E poi, è la stessa Legge che dice che il POF triennale, che includerebbe il potenziamento, deve essere realizzato nell’anno precedente. Dunque come si può parlare di organico di potenziamento in questo anno? Perché i docenti destinati all’organico del potenziamento, stante al comunicato di Faraone, che teoricamente in questo anno scolastico non sarebbe attuabile, sono a disposizione delle scuole da novembre? Cioè da quando i POF triennali, ma che varranno per il triennio a venire, sono stati già approvati con la previsione, della non possibile attuazione, per questo anno scolastico, di quanto ora scritto? Come si può dire che oltre 55 mila docenti saranno disponibili per il potenziamento per le scuole da questo anno, quando ciò non corrisponde al vero?
Anche perché come si può adottare un potenziamento, la cui durata progettuale dovrebbe essere triennale, rispondente a determinate scelte specifiche, quando si richiederà personale con determinate referenze, come effettuate dalla scuola, a partire dall’anno scolastico 2015, stante l’inattuabilità dei passaggi come sopra evidenziati? E’ evidente che nel 2015 non ci sarà nessun potenziamento, è un bluff ed i docenti interessati, svolgeranno semplicemente un percorso ordinario di tappa buchi, di supplenze, forse verranno impegnati in qualche attività progettuale, niente di più niente di meno. Una riflessione a parte meriterebbe la condizione di questo personale. Si tratta di docenti precari all’interno del ruolo, flessibili, che non avranno la possibilità di esercitare pienamente la funzione docente, che non avranno la possibilità di conoscere e seguire una classe dall’inizio alla fine del ciclo scolastico dell’ordine e grado di scuola in cui opereranno, non avranno alcuna continuità, insomma non saranno insegnanti veri e propri, e tanti dubbi sussistono anche su che tipo di orario lavorativo avranno, su come verrà articolato, se sarà quello ordinario come previsto per il personale, che oramai possiamo definire tipico della scuola, con questo nuovo personale che ben posso definire come atipico. Insomma è stato realizzato il più grande pasticcio indigesto della storia della legislazione certamente scolastica di questa Repubblica.