Reginaldo Palermo La Tecnica della scuola, Martedì, 14 Aprile 2015
In realtà fino al 19 maggio non si potranno più fare altri scioperi.
C’è chi parla di una confluenza sulla data del 12 maggio, già scelta dai Cobas per uno sciopero di docenti e Ata della secondaria. Ma l’ipotesi appare molto improbabile.
I sindacati confederali stanno parlando di uno sciopero da farsi entro la metà di maggio, ma forse non hanno fatto bene i conti.
Le norme attuali, infatti, prevedono che fra un’azione di sciopero e l’altra debbano intercorrere almeno 7 giorni.
Il primo sciopero programma è quello dell’Unicobas del 24 aprile, quindi quello successivo potrebbe essere lunedì 4 maggio; ma siccome il 5 e il 6 sono già programmati due giorni di sciopero dei Cobas, in concomitanza delle prove Invalsi, bisognerebbe slittare alla settimana successiva.
A quel punto, però, si incrocia un nuovo sciopero Cobas (12 maggio) rivolto alla scuola secondaria, sempre in concomitanza con le prove Invalsi.
Ed ecco che la prima data davvero utile è quella del 19 maggio, quando però il disegno di legge sulla scuola potrebbe essere già stato approvato dalla Camera.
Per la verità è già da qualche giorno che circola la voce che potrebbe esserci addirittura una convergenza sulla data del 12 maggio, ma l’ipotesi sembra molto improbabile.
Oltretutto è molto difficile che Cisl, Uil e Snals possano decidere per uno sciopero da farsi esattamente nella giornata delle prove Invalsi; nel corso di una recente assemblea dei “lavoratori autoconvocati”, Mimmo Pantaleo si è mostrato possibilista, ma questo significherebbe un ulteriore allontanamento dagli altri sindacati rappresentativi (peraltro sarebbe inusuale la convergenza di Flc su una data già decisa dai Cobas).
In realtà le parole spese fin qui dai sindacati su un ipotetico sciopero sembrano più un “segnale” inviato al Governo che non un serio tentativo di chiedere a docenti e Ata di incrociare le braccia.
In ogni caso se vogliono davvero andare in questa direzione è bene che facciano in fretta perchè non è detto che qualche altro sindacato minore non proclami uno sciopero per l’ultima settimana di maggio. A quel punto non si sarebbe più spazio per nessun’altra azione.