Scompare il «quizzone», il vecchio tema resiste e si rinnova

di Eu. B. Il Sole 24 Ore, 27.11.2018


– Le novità comunicate ieri sulla seconda prova si aggiungono all’addio al “quizzone” e al restyling della prima che sono invece stati comunicati a ottobre. E che conviene riassumere in questa sede.Gli studenti che il 19 giugno si siederanno tra i banchi potranno scegliere tra sette tracce riferite a tre tipologie di esame: analisi del testo, analisi e produzione di un testo argomentativo, tema di attualità.

Come cambia la prima prova
Il prossimo 19 giugno, data della prima prova, i maturandi dovranno produrre un elaborato scegliendo tra sette tracce riferite a tre tipologie di prove (tipologia A, due tracce – analisi del testo; tipologia B, tre tracce – analisi e produzione di un testo argomentativo; tipologia C, due tracce – riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità) in ambito artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico. In quella sede – si legge nelle istruzioni del Miur – dovranno innanzitutto dimostrare di «padroneggiare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti» e, per la parte letteraria, di aver raggiunto un’adeguata competenza sull’«evoluzione della civiltà artistica e letteraria italiana dall’Unità ad oggi». I testi prodotti saranno valutati in base alla loro coerenza, alla ricchezza e alla padronanza lessicali, all’ampiezza e precisione delle conoscenze e dei riferimenti culturali, alla capacità di esprimere giudizi critici e valutazioni personali. La prova avrà una durata di sei ore, come oggi.

I tasselli che mancano
Il puzzle sarà completato a gennaio quando, insieme alle materie individuate per la seconda prova, saranno rese note anche le nuove regole sull’orale. La commissione proporrà ai candidati di analizzare testi, documenti, esperienze, progetti e problemi per verificare l’acquisizione dei contenuti delle singole discipline, la capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle per argomentare in maniera critica e personale, anche utilizzando la lingua straniera. Nel corso del colloquio, il candidato esporrà, con una breve relazione o un elaborato multimediale, le esperienze di alternanza scuola-lavoro svolte. Oltre alle conoscenze e alle competenze maturate nell’ambito delle attività di Cittadinanza e Costituzione. La commissione dovrà comunque tenere conto di quanto indicheranno i docenti nel documento di classe che sarà consegnato ai commissari con il percorso effettivamente svolto.

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Scompare il «quizzone», il vecchio tema resiste e si rinnova ultima modifica: 2018-11-27T06:06:08+01:00 da
Gilda Venezia

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