di Salvo Intravaia, la Repubblica, 3.12.2018
– Secondo il Miur, in Italia, i ragazzi che scelgono di non avvalersi dell’insegnamento sono 560 mila, il 21%. Un aumento di sei punti negli ultimi dieci anni. La disaffezione maggiore si registra al Nord.
Mentre si discute di presepi e crocifissi a scuola, alle superiori è fuga dall’ora di religione, con il 21% degli studenti che in Italia sceglie di non avvalersi di questo insegnamento. Sa polemica sui simboli religiosi all’interno delle aule scolastiche italiane è ciclica e si ripresenta ogni anno con l’approssimarsi delle festività natalizie, quest’anno, tuttavia, è lo stesso ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, a “sponsorizzare” la presenza del presepe a scuola. Ma i dati raccontano una storia tutta diversa: il lento ma costante defilarsi da parte degli studenti delle superiori dall’ora di religione, soprattutto al Nord. Come dire: finché a decidere sono i genitori, l’ora conta un numero di adesioni abbastanza alta, ma comunque in calo (al di sotto del 10%). Non appena a decidere sono gli stessi studenti, si determina una ritirata dalle classi senza precedenti.
I dati forniti dall’Ufficio statistica del Miur per le scuole superiori parlano di oltre 560 mila ragazzi (il 21%) che ogni settimana preferiscono fare altro durante l’ora di religione: uscire dalla scuola in anticipo o entrare dopo, se nell’orario l’ora è piazzata in chiusura o in apertura; oppure dedicarsi al recupero di qualche lacuna o seguire le attività alternative organizzate dall’istituto. Un atteggiamento che è influenzato soltanto in parte dalla presenza di studenti (soprattutto stranieri) di altre confessioni, perché alle superiori la presenza di ragazzi di altre nazionalità non raggiunge le 192 mila unità: il 7,1%. La restante parte è costituita da ragazze e ragazzi italiani. Un trend in costante aumento che descrive un atteggiamento preciso da parte dei giovani di età compresa fra i 14 e i 18 anni.
In dieci anni, dal 2006/2007 al 2016/2017, la quota di “non avvalentisi”, come vengono indicati in burocratese gli studenti che non si avvalgono dell’unico insegnamento facoltativo previsto dalla scuola italiana, è salita di quasi 6 punti. È al Nord che la disaffezione coinvolge quasi uno studente su tre: il 30,4%. E in alcune Regioni, come la Valle d’Aosta (41,6%) e la Toscana (37,4%), la fuga dimezza le classi. Al Sud, con l’8,5% di studenti che escono dalle aule, ancora l’appeal della “disciplina” resiste. Anche al liceo i danni sono limitati: a livello nazionale, si sposta in altri locali scolastici diversi dalla propria aula soltanto uno studente su sei. Ma nei tecnici e nei professionali la percentuale schizza in alto: il 24,1% nel primo caso e il 26,2% nel secondo caso. Con numeri che superano il 40% in diverse Regioni del Nord.
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Scuola, alle superiori sempre più studenti disertano l’ora di religione ultima modifica: 2018-12-03T11:19:37+01:00 daIl Sole 24 Ore, 17.5.2024. Il prof, ora candidato alle elezioni europee con Avs, avrebbe…
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