di Salvo Intravaia, la Repubblica, 6.11.2021.
Lo scorso anno scolastico, i fondi per pagare circa 100mila supplenti brevi sono terminati prima del previsto: Per recuperare, e trovare i 288 milioni di euro necessari per la retribuzione arretrata, si è dovuto attendere un atto del Parlamento, quando a fine settembre è stato convertito in legge il decreto sul Green Pass.
Stipendio in arrivo per migliaia di precari della scuola. Ma dopo cinque mesi dall’ultimo giorno di servizio prestato. Lo scorso anno scolastico, i fondi per pagare circa 100mila supplenti brevi sono terminati prima del previsto e quando i malcapitati si sono collegati con sito del Mef (Noipa) per controllare la propria posizione economica hanno scoperto che il capitolo del bilancio della scuola destinato alla loro retribuzione era vuoto. E senza fondi niente stipendio. Nella quasi totalità dei casi, le segreterie scolastiche avevano già svolto l’intera procedura prevista ma non hanno potuto assicurare agli interessati la paga di maggio e giugno. E’ il ministero dell’Economia che infatti assegna periodicamente alle scuole i fondi attraverso una procedura informatizzata. Per pagare qualcosa o qualcuno, occorre che ci siano materialmente i fondi. Altrimenti occorre attendere.
Nel caso dei supplenti brevi, coloro che (in generale) vengono assunti per qualche settimana o qualche mese, i fondi sono finiti anzitempo, hanno spiegato nei giorni scorsi Cisl scuola e Flc Cgil. La segnalazione al ministero da parte dei sindacati sono arrivate subito, già a luglio, perché è ai rappresentanti dei lavoratori che si sono rivolti i precari nella speranza di velocizzare i pagamenti.
Per rimediare e trovare la copertura necessaria al pagamento delle supplenze si è dovuto attendere un atto del Parlamento, quando a fine settembre è stato convertito in legge il decreto sul Green Pass: 288 milioni di euro destinati agli stipendi non pagati. A questo punto e con l’estate di mezzo, si è messa in moto la complessa macchina burocratica che porta al versamento effettivo sui conti correnti degli inseganti delle cifre in questione.
Dopo il Parlamento, ma già erano trascorsi alcuni mesi, è intervenuto il ministero dell’Economia, che ha fatto un decreto per assegnare le risorse al ministero dell’Istruzione. Il passo successivo è l’approvazione dello stesso da parte della Corte dei conti. Il ministero dell’Istruzione ha comunicato ai sindacati che l’altro ieri il decreto è stato approvato e conseguentemente che cifre sono state assegnate alle scuole. Ma per il pagamento occorrerà ancora attendere ancora un paio di settimane. I 100mila in credito nei confronti dello Stato verranno soddisfatti il 18 novembre prossimo attraverso una emissione speciale.
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