ROMA – Non ha intenzione di cancellare la Buona scuola, come la base docente vicina ai 5 Stelle gli continua a chiedere. Il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, alla sua prima uscita pubblica – Palazzo Koch, sede della Banca d’Italia, dove si è tenuto il convegno sul critico letterario Francesco De Santis -, dice: “Stiamo studiando, a settembre saremo pronti a operare, agiremo di conseguenza su tutte le situazioni della Legge 107. Vedremo”.

Ministro, si è insediato in viale Trastevere e il primo dossier che ha affrontato è quello dei diplomati magistrali e della Gae infanzia. Precari da assumere. Avete trovato una soluzione? Una categoria prioritaria, almeno.
“Questo pomeriggio ci sarà la prima riunione operativa sul tema”.

E quando sarà pronto il decreto?
“Quando sarà pronto ve lo faremo sapere”.

In Francia il Parlamento ha votato il primo “sì” al divieto degli smartphone in classe? In Italia sono utilizzati a fini didattici. Lei come si comporterà?
“La linea in Italia è già ben definita. Esistono i regolamenti d’istituto che rientrano nell’autonomia didattica, le scuole hanno già posto dei regolamenti interni. Sicuramente quella francese è un’opportunità per riflettere ancora di più sull’uso consapevole dei mezzi, quindi ben venga”.

Lei ha sempre avuto attenzione per le scuole paritarie. La Legge 107 ha previsto sgravi fiscali alle famiglie, ma le scuole paritarie attraversano una crisi fortissima. Che cosa farà questo ministero?
“Ci occuperemo delle scuole paritarie, ma dobbiamo anche capire perché chiudono”.

Ministro, il Governo 5stelle-Lega si è insediato da dieci giorni, può dirci quali saranno le linee guida di questo ministero?
“Noi siamo operativi da tre giorni, dobbiamo affrontare le cose una alla volta, abbiate pazienza. Ho le idee chiare. Vorrei riuscire a trasmettere, all’interno della scuola, amore per il lavoro, per l’impegno e riuscire a soddisfare i bisogni di chi ci lavora e delle famiglie”.

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