– Il decalogo piacerà a Renzi. Il preside del liceo scientifico statale “E. Fermi” di Bologna ha sfidato – con ironia, certo – i genitori: ecco come in dieci mosse siete in grado di far fallire la scuola. E giù l’elenco: evitate di parlare con i docenti; sostituitevi ai vostri figli eliminando le esperienze che possano metterli in difficoltà; credete loro anche contro l’evidenza; date sempre la colpa alla scuola; giustificateli sempre; date importanza più al voto che alle cose che imparano; eccetera.
In dieci punti è messo al centro del “problema scuola” il rapporto “genitori-alunni-docenti”. Problema serio, per carità, ma forse non così centrale come il dirigente del “Fermi”, Maurizio Lazzarini, sembra credere. “Seguendo queste semplici istruzioni – dice – la scuola sarà… resa innocua!” La chiave del decalogo è ironica (è bene ripeterlo) e c’è anche una certa grazia nel trattare un argomento così delicato.
Tuttavia i conti non tornano perché il testo di Lazzarini, subito preso a modello da Paolo di Paolo (Repubblica, 17 settembre), è fuorviante: dice delle verità, ma parzialmente; denuncia, ma resta in superficie; attacca, ma non trova il bersaglio giusto. Insomma, sposta l’attenzione dai veri mali della scuola – problemi seri, strutturali, che implicano scelte e decisioni politiche – alle “responsabilità” (ingigantite) dei genitori.
Allora, proviamo a riscriverlo il decalogo dando per scontate le colpe di certe mamme e papà iperprotettivi – la critica di Lazzarini, in fondo, si riduce a questo – e, sempre in modo ironico, indirizziamolo al premier. Le sue responsabilità sulla buona/cattiva scuola sono innegabili.
Dunque:
Seguendo queste semplici istruzioni la scuola sarà… resa innocua. Ci vuole poco a ribaltare il ragionamento del preside Lazzarini. Il suo decalogo concentra sui genitori responsabilità d’altri. Molti papà e mamme sono iperprotettivi. D’accordo. Il dialogo scuola-famiglia va rafforzato. Giusto. Ma la scuola è afflitta da problemi più gravi e strutturali. Riempire i giornali con certi temi significa togliere spazio a quelli che disturbano il Principe. Il decalogo del preside “manifesta un malessere profondo”, scrive Paolo di Paolo. Trovato il malessere. Il testo del dirigente di Bologna piacerà a Renzi. A me è parso retorico. “Il problema di Palermo è il traffico”, recita una celebre battuta; quello della scuola, oggi, sono i genitori?
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