Sicurezza

Scuola, da lunedì 6 milioni di studenti in dad. Regioni in ordine sparso sulle chiusure

di Andrea Gagliardi, Il Sole 24 Ore, 7.3.2021.

Nella gialla Calabria tutte le scuole chiuse malgrado un’incidenza dei contagi bassa. Nell’arancione Trentino scuole aperte malgrado un’incidenza alta. In Abruzzo scuole dell’infanzia aperte anche nelle zone rosse locali istituite dalla Regione nonostante il Dpcm ne imponga la chiusura.

Ad un anno dalla prima chiusura delle scuole decisa dal governo a causa del Covid, crescono le regioni che tornano alla didattica a distanza. Da lunedì 8 marzo, quasi 6 milioni di studenti seguiranno le lezioni da casa. Ma il rischio è che aumentino nei prossimi giorni. Il nuovo Dpcm, il primo firmato da Mario Draghi, in vigore dal 6 marzo, contiene una stretta ulteriore rispetto al precedente. E prevede la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado nelle aree rosse (dad per tutti). Lasciando la possibilità ai governatori di adottare un provvedimento analogo in tutte le aree regionali o provinciali più a rischio (anche in zona gialla o arancione), dove è stata superata la soglia dei 250 nuovi contagi settimanali ogni 100 mila abitanti.

Tuttoscuola, prendendo a riferimento gli ultimi dati messi a disposizione dalla Fondazione Gimbe (che ha rilevato l’incidenza di casi positivi per 100.000 abitanti sul territorio nazionale) ha calcolato una nuova proiezione del numero di alunni costretti alla didattica a distanza, in base alla quale si arriverebbe a 7,6 milioni di alunni in dad: nove ragazzi su dieci (90,1%) degli 8,5 milioni di alunni iscritti nelle scuole statali e paritarie potrebbero a breve essere impegnati nella didattica a distanza.

Scuole tutte chiuse nella gialla Calabria

La regola generale resta quella dell’apertura delle scuole di ogni ordine e grado solo nelle regioni bianche. Mentre nelle regioni gialle e arancioni è prevista la didattica in presenza per scuole d’infanzia, elementari e medie. Con didattica in presenza almeno al 50% (fino a un massimo del 75%) per gli alunni delle superiori. Ma per arginare le più contagiose varianti ed impedire loro di diffondersi le regioni stanno continuando ad andare però ognuna per conto proprio. Così nella gialla Calabria le scuole a partire (ad eccezione dei nidi) saranno chiuse fino al 21 marzo, malgrado un’incidenza dei contagi in regione a quota 62 ogni 100mila abitanti. Mentre l’arancione Trentino le lascia aperte con l’incidenza dei contagi schizzata a 385. E nell’arancione Abruzzo le scuole dell’infanzia continueranno ad essere aperte anche nelle zone cosiddette rosse locali istituite dalla Regione (la provincia di Pescara e quella di Chieti) nonostante il Dpcm in vigore ne imponga la chiusura.

In Liguria in dad al 100% tutte le superiori

In Liguria (gialla), alla luce della crescita dei contagi in particolare nella fascia di età tra i 13 e il 19 anni, finiscono in didattica a distanza tutti gli studenti delle scuole superiori della regione dalla prossima settimana. In Valle D’Aosta (gialla) le scuole sono in presenza per tutti tranne che alle superiori dove va in classe un liceale su due: la dad è al 50%. Anche nel Lazio (sempre giallo) gli alunni sono tutti sui banchi fino alle superiori, dove la presenza è al 50%. Ma nella provincia di Frosinone, dichiarata zona rossa, sono tutti a casa.

Scuole per ora aperte nell’arancione Veneto

In Friuli Venezia Giulia (arancione da lunedì con 177 nuovi contagi ogni 100mila abitanti) il governatore Massimiliano Fedriga ha optato per la chiusura di medie e superiori. Il passaggio del Veneto in zona arancione non comporterà invece per ora la chiusure delle scuole, «ma valuteremo i parametri fino in fondo e se servirà chiudere, chiuderemo», ha annunciato oggi il presidente regionale Luca Zaia». Scuole chiuse (a parte gli asili) con tutti gli studenti in Dad in Lombardia (con media regionale di 254 nuovi casi ogni 100mila abitanti). Nell’arancione Piemonte chiusura per tutte le scuole e didattica a distanza anche per materne ed elementari, in 20 distretti su 38 dove l’incidenza dei contagi è superiore ai 250 casi per 100mila abitanti. E didattica a distanza dalla II media a Torino.

Tutte chiuso in Campania, Molise e Basilicata (rosse)

Scuole tutte in dad nelle rosse Campania, Molise e Basilicata. Così come nelle province rosse (Bologna, Modena, Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna) dell’Emilia-Romagna (a Reggio-Emilia in arancione scuro, restano in presenza solo nidi e scuole d’infanzia). E in Alto Adige, dove un’ordinanza delle autorità locali ha previsto un duro lockdown fino al 14 marzo. Scuole in presenza nella arancione Umbria tranne le superiori, ma proseguirà fino al 21 marzo la didattica “esclusivamente” a distanza per tutte le scuole della provincia di Perugia. Nelle Marche stop alla didattica in presenza per le scuole di ogni ordine e grado, comprese le Università ad Ancona e Macerata (entrambe in zona rossa). Nelle altre province marchigiane – Ascoli Piceno, Fermo e Pesaro Urbino – si applicherà la Dad al 100% per medie e superiori. La Toscana ha chiuso tutto in 40 Comuni su 273, dagli asili in su.

Nella bianca Sardegna superiori in presenza al 75%

In Sicilia (gialla) scuola in presenza fino alle superiori (al 50%). Ma dall’8 al 13 marzo, in attuazione del nuovo Dpcm, in 14 Comuni dove sono stati superati i 250 casi positivi al Covid su 100mila abitanti gli istituti rimarranno chiusi. Nonostante la Sardegna sia in zona bianca da lunedì il presidente della Regione Christian Solinas, attraverso una nuova ordinanza, mantiene misure restrittive. La presenza di tutti in classe non è previsto alle superiori, dove si passa dall’attuale 50 ad un massimo di 75%. Nella gialla Puglia, dopo che il Tar ha confermato la validità dell’ordinanza regionale, dovranno seguire la didattica a distanza i 320.432 studenti della scuola media e superiore, mentre per i 264.912 alunni di primaria e infanzia resta confermata la facoltà di seguire le lezioni in presenza.

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Scuola, da lunedì 6 milioni di studenti in dad. Regioni in ordine sparso sulle chiusure ultima modifica: 2021-03-08T05:29:53+01:00 da

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