Insegnanti

Scuola, due piani per settembre ma con didattica in presenza

di Eugenio Bruno, Il Sole 24 Ore, 5.6.2020

Doppio piano per la riapertura delle scuole a settembre: uno soft incentrato su igienizzazione dei locali e sull’obbligo di mascherina dai 6 anni in su, se il contagio da Covid-19 resterà sotto controllo; uno più hard imperniato su distanziamento e lezioni a gruppi, se la pandemia si aggraverà. In entrambi i casi si farà di tutto per ritornare alla didattica in presenza dopo 3 mesi di lezioni online. È la strategia allo studio del Governo, stando a quanto è emerso ieri durante il maxi-vertice convocato dal premier Giuseppe Conte a cui sono intervenuti una cinquantina di partecipanti. Incluse le ministre Lucia Azzolina (Istruzione) e Paola De Micheli (Infrastrutture), il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli e il coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts) del ministero della salute, Agostino Miozzo. Proprio mentre la Camera confermava la fiducia all’esecutivo sul decreto Scuola.

Il voto di fiducia

Partiamo da qui. Il voto di Montecitorio (305 sì e 222 no) si è svolto nello stesso clima di contrapposizione tra maggioranza e opposizione che già si era visto al Senato. E che rischia di allungare i tempi per la sua conversione. Superato lo scoglio della fiducia restano ancora da votare 193 ordini del giorno, di cui 157 della minoranza che minaccia ostruzionismo. Per cui è presumibile che il via libera finale arrivi solo domani, ad appena 24 ore dalla scadenza del Dl. Nessuna novità invece nel merito. Oltre a differire a dopo l’estate il concorso straordinario per 32mila precari, il testo sostituisce i voti con i giudizi alla primaria, trasforma i sindaci e i presidenti di provincia in super commissari all’edilizia scolastica e fissa la cornice giuridica per la maturità in classe, che partirà mercoledì 17 giugno.

Il ritorno in classe a settembre

Con le attività didattiche de visu sospese dal 5 marzo, l’esame di Stato rappresenterà, per forza di cose, una prova generale in vista di settembre. Anche alla luce degli argomenti emersi ieri a Palazzo Chigi. Il “mantra” di tutti gli interventi in videoconferenza è stato che bisogna tornare alle lezioni «in presenza» per tutti gli studenti. Con una particolare attenzione per i più piccoli. In caso di recrudescenza del virus, infatti,l’e-learning sperimentato in questi mesi potrà tornare buono solo alle superiori. Emblematiche le parole di Conte a inizio seduta: «La didattica a distanza può essere un’opportunità in più per potenziare l’offerta didattica, ma certo dobbiamo ritornare in presenza». Dichiarazioni condite anche dal racconto personale di chi ha un «bimbo piccolo che fatico a staccare dal cellulare».

Gli stessi toni li ha usati la ministra Azzolina sia al primo giro di tavolo, quando ha garantito che «ci sarà un piano su più livelli che seguirà l’andamento del rischio di contagio», sia in chiusura di riunione. Nel mezzo le tante «criticità» evidenziate dai diversi interlocutori. Ad esempio di adeguatezza del personale e certezza sulle risorse, come invocato dalle Regioni e dagli enti locali(«Sull’edilizia scolastica le risorse attualmente disponibili per gli enti locali ammontano a 360 milioni», ha sottolineato il presidente dell’Anci, Antonio Decaro) oppure di un «modello organizzativo nuovo» di scuola, come auspicato dai sindacati che hanno colto l’occasione per confermare, nonostante lo stop del Garante, lo sciopero dell’8 giugno. Non il miglior viatico in vista della prova di responsabilità a cui tutti gli attori protagonisti sono chiamati da qui a settembre.

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Scuola, due piani per settembre ma con didattica in presenza ultima modifica: 2020-06-05T06:38:01+02:00 da
Gilda Venezia

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