Didattica

Scuola e Covid, INAPP conferma lo stato di disagio dei docenti, ma dice anche altro

dal blog di Gianfranco Scialpi, 9.1.202.

Scuola e contagi, confermato il disagio dei docenti. Interessanti altri aspetti di una scuola che non si è arresa.

Scuola e Covid, L’INAPP (Istituto Nazionale Analisi Politiche Pubbliche) conferma il disagio dei docenti. Il rapporto, però dice anche altro. confermando che gli insegnanti coinvolti non stanno in vacanza.

Scuola e Covid, INAPP conferma il disagio dei docenti

Scuola e Covid, esiste un malessere, un disagio diffuso tra gli insegnanti iniziato a marzo. Sono prodotti dalla paura di contrarre il virus. Se si tiene conto che quasi il 40% è over 55, allora si comprendono le ragioni di questo disagio.
La situazione è ben documentata da un’indagine dell’INAPP “La scuola in transizione: la prospettiva del corpo docente in tempo di Covid-19 , relativa alla chiusura della passata primavera. Sono stati coinvolti oltre 800 docenti. Si legge “Si evidenzia che i due terzi dei docenti rispondenti, consapevoli della pericolosità dell’apertura delle scuole e università anzitempo, hanno espresso una preferenza per concludere l’anno scolastico 2019/2020 a distanza, come successivamente è stato decretato dal Ministero“.
Questo per quanto riguarda il periodo primaverile. il quesito però va oltre perché fa riferimento al Le scuole/università si devono tenere chiuse fino “a emergenza sanitaria rientrata
Ritengo che il dato non sia cambiato molto nel periodo settembre-dicembre, dove praticamente si continua a convivere in modo problematico con il virus.
I motivi dell’alto consenso alla Dad? Gli insegnanti non sono tranquilli. I pareri degli esperti, e le valutazioni sui dati risultano contradditori, trasmettendo incertezza. Ci sono poi delle situazioni oggettive relative all’affollamento delle classi e ai trasporti che non aiutano.

L’indagine dice altro

Nell’indagine ci sono altri aspetti ugualmente  importanti per avere un quadro completo del rapporto dei docenti con la Dad. Mi riferisco al tempo impiegato per preparare le lezioni, il materiale e l’incidenza di questa modalità didattica sul tasso di inclusione.
Per quanto riguarda il primo aspetto ecco la tabella corrispondente, che conferma che la scuola non è andata in vacanza durante la chiusura marzo-giugno.

Sicuramente la situazione non è cambiata con la nuova chiusura generalizzata delle scuole superiori (novembre 2020) a dimostrazione di quanti affermano che la scuola sia andata in vacanza, tanto da proporre le lezioni nel periodo estivo (Gavosto). Il problema risiede nella scarsa visibilità mediatica del grande lavoro che stanno svolgendo gli insegnanti.
Non è confermato, infine il profilo di esclusione della Dad, aspetto continuamente ripetuto dai sostenitori della didattica in presenza.


Occorre però aggiungere che la formulazione della domanda relativa all’inclusione risulta generica. Nulla ci dice degli alunni con Bes, i diversamente abili. Nonostante questa incompletezza del dato, è possibile confermare l’impegno dei docenti a raggiungere gli studenti attraverso uno schermo, consapevoli che non tutto dipende da loro (presenza di dispositivi, qualità della connessione, supporto familiare…).

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Scuola e Covid, INAPP conferma lo stato di disagio dei docenti, ma dice anche altro ultima modifica: 2021-01-09T18:57:21+01:00 da
Gilda Venezia

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