Scuola: fatte 59mila assunzioni su 112mila, 45mila da concorsi

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di Eugenio Bruno e Claudio Tucci, Il Sole 24 Ore, 6.9.2021.

Gilda Venezia

L’anno scolastico 2021/22 inizia con tutti gli insegnanti in cattedra come il governo aveva promesso. O meglio con tutti quelli che il ministero dell’Istruzione è riuscito a nominare: 59mila su 112mila posti vacanti. Il triplo del 2020/21 e quasi il doppio del 2019/2020. E sulle cattedre rimanenti praticamente è già stato scelto un supplente: 113mila, di cui quasi 60mila sul sostegno, i contratti a tempo determinato sottoscritti finora. Per registrare un livello più elevato di immissioni in ruolo andate a buon fine bisogna tornare alla Buona Scuola del 2015, quando se ne fecero in un sol colpo intorno alle 80mila. Ma erano altri tempi (e altri costi).

A fare notizia stavolta non è solo il “quanto” ma anche il “quando”. Visto che si tratta di nomine avvenute prima dell’inizio delle lezioni (tranne che in Alto Adige dove il rientro in classe è avvenuto ieri la riapertura è prevista da lunedì 13 in poi). Un risultato tutt’altro che scontato se condideriamo che in genere le cattedre annuali si riempiono solo in autunno inoltrato. Si è sentito l’effetto della pluralità di strumenti messi in campo dal decreto Sostegni-bis. Come sottolinea, al Sole 24Ore, il ministro Patrizio Bianchi: «Quest’anno abbiamo fatto 60mila assunzioni in ruolo facendo i concorsi. Abbiamo anticipato di 40 giorni gli incarichi annuali. L’impegno che ci eravamo presi di far trovare ai ragazzi, il 13 settembre, tutto il personale che spettava a noi nominare è stato mantenuto. L’anno scolastico parte in ordine. Rimane quella quota di supplenze di breve periodo, che devono fare i presidi, ma è la parte di aggiustamento. Abbiamo raggiunto un risultato senza precedenti grazie all’impegno di tutto il personale del ministero e delle scuole».

Più nel dettaglio, oltre 45mila ingressi, a tempo indeterminato, sono arrivati da procedure concorsuali o graduatorie di prof abilitati: dai 23.250 del concorso straordinario (avviato dalla ministra precedente Lucia Azzolina e concluso nei mesi scorsi) ai quasi 12mila della selezione, sempre straordinaria, per infanzia e primaria; fino alle 2mila cattedre Stem (le materie tecnico-scientifiche) assegnate quest’estate (su oltre 6mila posti) con le nuove selezioni che hanno rappresentato una antipasto delle regole Brunetta sul reclutamento nella Pa. Le restanti 12.781 assunzioni, che portano il totale molto vicino quota 59mila, sono invece avvenute pescando dalle Gps prima fascia, relativamente ai precari con tre anni di servizio negli ultimi 10. In questo caso sono stati firmati contratti a termine di un anno, ma con già la “promessa” di stabilizzazione al termine dell’anno di prova. Degno di nota è anche l’elevato numero di assunzioni sul sostegno, oltre 14mila, a differenza delle poco più di 1.700 dello scorso anno.

Il Sostegni-bis prevede poi l’avvio di una stagione di concorsi annuali. Se ne parlerà in autunno. Una volta espletata- tra settembre e ottobre – la selezione per 304 funzionari ministeriali i tecnici di viale Trastevere si concentreranno sul concorso ordinario da circa 40mila cattedre (al netto delle Stem), in stand-by da tre anni, a cui si sono già iscritti in quasi 500mila. Una selezione che partirà nella nuova versione (sprint e semplificata) tra fine novembre e inizio dicembre e che avrà una quota di riserva del 30% per i precari. Seguita da quella straordinaria – prevista dallo stesso Dl – per i prof con tre anni di lavoro negli ultimi cinque (che potrebbe valere l’anno prossimo altri 6mila contratti a tempo indeterminato).

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