Scuola, i costi dei tirocini per il sostegno restano proibitivi

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di Corrado Zunino, la Repubblica, 9.3.2019

– Per i corsi Tfa l’Università Suor Orsola di Napoli chiede 3.800 euro,
gli atenei siciliani 3.700. I precari: “Prendiamo un prestito o rinunciamo”.

ROMA – Tra venti giorni partono i test d’accesso al tirocinio Tfa, utile per qualificarsi come docenti di sostegno (per la scuola d’infanzia, le elementari, le medie, le superiori). I testporteranno i primi 14.224 vincitori verso i corsi universitari annuali, Tirocini formativi attivi appunto. S’inizierà a settembre. I costi di questi insegnamenti, che alla fine in tre stagioni specializzeranno 40 mila docenti sulla delicata materia degli studenti con difficoltà o disabilità, restano alti. Troppo alti. Soprattutto al Sud.

Una verifica realizzata dal sito specializzato “La tecnica della scuola” ha accertato che, per esempio, l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli – istituzione di diritto privato – per il corso chiede 3.800 euro, ed è la tariffa più alta. E’ invece di 3.700 euro la spesa per affrontare il Tirocinio nelle Università di Palermo, Catania e Messina, un cartello siciliano che non ha previsto la possibilità – come gli altri atenei, d’altronde – di praticare sconti per fasce di reddito o su base Isee. Si sono attestate a quota 3.000 euro le richieste delle Università di Torino, Trento e Perugia e degli atenei del Lazio che finora hanno fissato i bandi: Cassino e le private Europea di Roma e Lumsa. Anche in questo caso si praticano gli stessi prezzi su base regionale. A quota 2.900 euro c’è l’Università di Macerata, costa 2.816 euro l’Università di Foggia, servono 2.800 per l’Università della Calabria e quella di Bari. I test Tfa pesano tra 2.750 e 2.500 euro, a scendere, negli atenei del Molise, dell’Aquila, di Genova, alla Mediterranea di Reggio Calabria e, infine, a Firenze, la più economica del primo lotto preso in considerazione (con 2.500 euro, appunto). A queste spese bisogna aggiungere quelle di iscrizione, che viaggiano tra 120 e 180 euro per accademia. Sono gli stessi livelli – alti – delle scorse stagioni.

Il sito specializzato ha calcolato che l’Università Suor Orsola Benincasa introiterà dai Tfa 4 milioni di euro, l’Università della Calabria 2,6 milioni, 1,8 Cassino, 1,7 Messina, 1,6 milioni Foggia. Entrate importanti per amministrazioni già sotto pressione.

La reazione dei candidati ai tirocini è stata accorata, in alcuni casi rabbiosa. C’è chi ha annunciato sui social: “Dovrò chiedere un prestito”. Altri hanno scritto che saranno costretti a rinunciare: “Un’altra ingiustizia sulla pelle dei precari”. In verità, ai corsi parteciperanno sia supplenti in servizio che cercano un titolo per la graduatoria che neolaureati in avvicinamento alla carriera scolastica.

A proposito dei tirocini, un altro problema è la loro distribuzione nel Paese (questa la tabella per università). A Torino sono disponibili 200 posti, a Cassino e Foggia 600, a Macerata 880, a Napoli (sempre Suor Orsola Benincasa) si arriva a 1000. Il largo bisogno di insegnanti di sostegno è nel Nord del Paese. Oggi sui ragazzi in difficoltà lavorano molti insegnanti senza titolo: in Piemonte nel 94 per cento dei casi, in Lombardia e in Veneto l’87 per cento. Le scelte ministeriali, però, non hanno seguiito i bisogni del territorio. In un’interrogazione al ministro Bussetti la deputata Vittoria Casa (M5s) ha chiesto perché per i Tfa non sia stato fissato un costo massimo.

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