– Molti istituti hanno redatto vere e proprie circolari: guai a fotografare i compagni o uscire dalla webcam durante l’ora
Dimenticate il divieto di fumo nel cortile della scuola o le circolari dei presidi che vietavano di indossare jeans strappati e minigonne in classe. Nella scuola al tempo del Coronavirus cambiano anche usi e costumi. Non solo nei contenuti della formazione a distanza ma con nuove regole di comportamento, anche senza uscire di casa: evitando di accendere il tablet ancora in pigiama, di scomparire dalla webcam nel bel mezzo di una lezione, fotografare i compagni e l’importanza di presentarsi puntuali su Zoom anche senza il suono della campanella.
Veri e propri regolamenti che stanno iniziando a circolare nelle scuole genovesi. Con un vademecum per le lezioni in streaming come all’istituto comprensivo Albaro o lettere dirette ai genitori dell’istituto comprensivo Pegli che mettono nero su bianco divieti e consigli.
«Non possiamo più pensare alle lezioni frontali della scuola tradizionale, in poche settimane la situazione si è completamente capovolta — racconta Iris Alemano, preside all’istituto comprensivo Pegli — Per questo bisogna riconsiderare sia il modo di far lezione che alcune regole di comportamento». Nella scuola del ponente c’è un orario ben scandito: 18 ore a settimana rispetto alle 30 previste in aula. «Non possiamo tenere i ragazzi incollati al tablet — continua la preside — Ma le indicazioni devono essere chiare».
Tanto che nei giorni scorsi la dirigente ha inviato una lettere alle famiglie della scuola primaria e secondaria che indica soprattutto per gli studenti delle medie le modalità di partecipazione che andranno a pesare anche sul voto di comportamento. «È accettabile un ritardo di pochi minuti alla connessione — si legge tra le regole — Si effettueranno due appelli, al termine del secondo l’alunno ancora non in presenza e/o con web cam spenta, è dichiarato assente, anche se poi parteciperà alla lezione». «Abbiamo avuto casi di ragazzi che accendono la webcam a inizio del corso e poi scompaiono, quelli che in classe avrebbero avuto la testa altrove qui evadono anche fisicamente — spiega la preside — Per questo abbiamo attivato anche un programma su Google Chrome così i docenti possono controllare tutta la classe al completo».
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