Concorso

Scuola, l’orale di immaturità del concorso straordinario bis

di Marco Ricucci, Il Corriere della sera, 4.7.2022.

Mentre i maturandi affrontano il colloquio con tutti e solo professori interni, un altra prova facilitata è in corso: quella del concorso per precari con più di tre anni di servizio. Per loro niente scritto, solo prova orale: è l’ennesima sanatoria

Tempo di interrogazioni orali per la scuola italiana sia per gli studenti sia per (aspiranti) docenti: comune destino che li vede entrambi, seppur in contesti diversi, davanti a una Commissione giudicatrice, che dovrà valutarli con una sorta di verdetto. Tra i «giudici» forse ci sarà qualcuno di cui si potrebbe dire: «Stavvi Minos orribilmente e ringhia/esamina le colpe nell’intrata/giudica e manda secondo ch’avvinghia». Per gli uni si tratta del colloquio orale svolto durante l’Esame di Stato, per gli altri si presenta l’ultima trovata del Ministero dell’Istruzione, per «accalappiare» (ho questa sensazione, invece di reclutare) il numero più alto di docenti possibile da mettere in cattedra giusto in tempo per l’avvio ordinato del prossimo anno scolastico.

Sono dunque finiti gli scritti, dove il tema di italiano, grazie anche alle tracce «petalose», ha suscitato il solito strascico di polemiche nostrane. E proprio in questi giorni i maturandi sono presi con il colloquio orale. Per via della situazione di emergenza pandemica, la Commissione anche quest’anno è formata solo da docenti interni, tranne il Presidente. Con notevole risparmio per le casse dello Stato. Qualcuno potrebbe, però, banalizzare, dicendo che si tratta di una maxi-interrogazione sul programma dell’ultimo anno, che partiva, fino a poco tempo fa, con l’estrazione delle buste, come nei quiz di Mike Bongiorno: qui veniva fuori un argomento da cui il candidato doveva costruire un discorso equilibrista tra le varie discipline. Dallo scorso anno, invece, il colloquio orale prende avvio da materiale selezionato dai componenti della Commissione: un testo, un documento, un progetto, un problema o anche un’esperienza a cui l’esaminando dovrà collegare le discipline oggetto d’esame. Le buste sono scomparse. Naturalmente, il colloquio ha carattere interdisciplinare e richiede al candidato di dimostrare di avere acquisito la capacità di avere una visione complessiva sugli argomenti della varie materie, tenendo in considerazione il percorso didattico fatto negli anni, delle metodologie impiegate in classe e di eventuali progetti didattici ed esperienze che sono stati qualificanti per l’indirizzo dei suoi studi. A mettere la ciliegina sulla torta, vi è la discussione sulle attività di PCTO, ex alternanza scuola-lavoro, e l’accertamento delle competenze di Educazione civica, nuova materia introdotta quest’anno, senza oneri per l’erario pubblico e orfana di un docente titolare.

Mentre i maturandi vengono interrogati durante l’Esame di Stato, altri sortiscono una analoga sorte, dando veridicità al detto di Eduardo de Filippo: gli esami non finiscono mai! Altri docenti di ruolo, tra pochi giorni, inizieranno a esaminare colleghi, che ambiscono a entrare in ruolo nei ranghi del Ministero dell’Istruzione, che, nell’immaginario collettivo, garantisce il posto fisso, un invidiato part-time, tre mesi di vacanza stipendiati, una sorta di «fannullismo» legittimato sotto il vessillo costituzionale della libertà di insegnamento. Si tratta del concorso straordinario bis, riservato ai docenti che possono vantare almeno un servizio di tre anni nell’ultimo quinquennio. Non è previsto uno scritto. Già una bella fortuna, perché così il Ministero può evitare imbarazzanti conseguenze come è avvenuto per l’ultimo concorso ordinario basato su quiz a crocette: oltre a manifesti errori acclarati anche da illustri accademici, persino uno dei maggiori studiosi di fama mondiale, Howard Gardner, ha scritto al Ministero per ribadire la pessima ed errata formulazione del quesito sulla sua teoria della intelligenze multiple. Se ciò non bastasse, il terzo potere dello Stato, ovvero la Magistratura, nella fattispecie il TAR, con più ordinanze ha richiesto al Ministero di dare adeguati chiarimenti sulla formulazione di specifici quesiti nel concorso scuola, per come formulati, considerati come dirimenti ai fini del superamento della prova da parte dei candidati ricorrenti.

Insomma, come si può risolvere il problema (scripta manent, verba volant!), se persino le crocette sono problematiche? Semplice, si fa solo l’orale, che può fare da asso-piglia-tutto. Come recita il bando pubblico per il concorso straordinario bis, «la prova ha una durata massima complessiva di 30 minuti, fermi restando gli eventuali tempi aggiuntivi e gli ausili previsti dalla normativa vigente». Ovvero, un aspirante docente, che ha alle spalle almeno tre anni di insegnamento, comparirà davanti alla Commissione formata da docenti di ruolo, come ai tempi della maturità, e sul momento stesso dovrà estrarre un argomento su cui «improvvisare», in trenta minuti, una lezione: l’argomento – la «traccia» nel gergo ministeriale – è presa dai «programmi» sullo scibile umano, aristotelicamente categorizzati in discipline e in classi di concorso, che sono gli stessi dell’ultimo concorso a crocette. Il nozionismo così è portato in trionfo lungo la Via Sacra davanti come i tempi dell’antica Roma. La Commissione, per dare un «voto» all’esame orale, ha disposizione ben 100 punti, oltre al tetto massimo di 50 per i soli titoli, per un totale di 150. Siamo – ammettiamolo con onestà intellettuale – di fronte all’ennesimo condono, per così dire, o sanatoria, per avere un numero elevato di docenti, che devono rimpiazzare chi del corpo docente, grazie all’opzione donna, all’opzione quota 100, ed altre finestre pensionistiche, appena possibile, è scappato dal mondo della scuola, sempre più problematico e sottofinanziato. Trenta minuti, dunque, per poter avere un posto fisso. Come giocare al gratta-e-vinci. A onor del vero, è stata approvata una riforma strutturale che dovrebbe mettere una pezza a queste «corbellerie» su formazione, selezione e reclutamento, ma con calma: c’è sempre una fase transitoria.

Marco Ricucci è Insegnante di italiano e latino al liceo scientifico Leonardo di Milano

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Scuola, l’orale di immaturità del concorso straordinario bis ultima modifica: 2022-07-04T14:37:34+02:00 da
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