di Eugenio Bruno, Il Sole 24 Ore, 21.4.2020
– Il ministro Azzolina al lavoro per l’esame in presenza e il rientro per gli altri a settembre. Round decisivo sui concorsi da 62mila posti.
La rotta che porta alla maturità 2020 sembra tracciata. E conduce a un esame solo orale, da svolgere però in presenza e, se possibile, già a partire dal 17 giugno: la data individuata inizialmente, prima cioè che il mondo fosse sconvolto dalla pandemia di coronavirus, per la prova di italiano.
Almeno è questo l’obiettivo della ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina: «Il primo obiettivo – dice – è garantire l’orale dell’Esame del secondo ciclo in presenza, un primo passo verso il ritorno alla normalità. Vogliamo tutti tornare a scuola come ci andavamo prima, ma dobbiamo usare la massima prudenza. Non possiamo vanificare gli sforzi fatti. Ovviamente – aggiunge – in questa fase dovremo dare supporto alle famiglie, su questo lavoreremo insieme ai ministeri del Lavoro e della Famiglia».
Ordinanza ministeriale a inizio maggio
La decisione ufficiale arriverà nelle prossime settimane con un’ordinanza ministeriale attesa per i primi di maggio, che aggiungerà un ulteriore tassello sull’esame di Stato dopo la decisione formalizzata sabato scorso di costituire commissioni d’esame con 6 membri interni più il solo presidente esterno. Per conoscere i nomi dei commissari bisognerà aspettare, rispettivamente, il 30 aprile (per gli interni) e il 21 maggio (per gli esterni).
Verso un esame solo orale
A quel punto dei due scenari sulla maturità delineati dal decreto Scuola, che è stato approvato due settimane fa ed è ora in commissione al Senato, resterà in piedi solo quello previsto in caso di chiusura delle scuole oltre la dead line del 18 maggio: addio prove scritte ed esame limitato a un colloquio. Che magari sarà più lungo del solito e da cui sarà dipenderà gran parte del voto finale. Si parla di 60 punti su 100 mentre gli altri 40 arriverebbero dal curriculum scolastico. Ma alla fine si potrebbe finire 50-50.
Maturità aperta a tutti i candidati
Come previsto dallo stesso Dl, la maturità sarà aperta a tutti e 510mila candidati (inclusi i privatisti che la svolgeranno però a settembre). Per quest’anno non bisognerà aver svolto i test Invalsi e le ore minime dei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (l’ex alternanza scuola-lavoro). L’obiettivo della ministra è farlo svolgere in classe anziché online come le lezioni e le interrogazioni che dal 5 marzo hanno sostituito, causa Covid-19, le attività didattiche in presenza.
In arrivo protocollo per la sicurezza
Per garantire il distanziamento necessario si cercherà di scaglionare al massimo le presenze e dunque si potrebbe partire già il 17 giugno, quando si sarebbe dovuto tenere lo scritto d’italiano. Ma i dettagli su distanze e dispositivi di protezione arriveranno solo nell’imminenza della prova con un protocollo per la sicurezza messo a punto insieme alle autorità sanitarie.
Tutti promossi, ma insufficienze da recuperare
Sarà invece un’altra ordinanza a fornire le indicazioni per valutare a distanza, in questo ultimo scorcio di anno scolastico 2019/20, gli studenti delle classi intermedie. Che avranno comunque la promozione assicurata e potranno recuperare nel 2020/21 i “4” e i “5” indicati in pagella. Nel frattempo si penserà alla riapertura di settembre. Sfruttando i suggerimenti del comitato di 18 esperti presieduto dall’ex assessore all’Istruzione dell’Emilia-Romagna, Patrizio Bianchi. Anche qui l’obiettivo di massima è poter riprendere con le lezioni in presenza e in sicurezza. Se a piccoli gruppi o a turni si vedrà.
62mila posti in stand-by
Un altro tassello in vista del nuovo anno potrebbe arrivare con la nuova informativa sindacale sui contratti per 62mila posti in stand-by da oltre un anno. Ma l’ok dei sindacati è tutt’altro che scontato visto che già venerdì, dopo aver preso visione della documentazione, hanno lasciato il tavolo “virtuale”.
A ogni modo, la ministra è determinata ad andare avanti e bandire tutte le selezioni adesso. Per poi farle svolgere in maniera scaglionata a emergenza finita. Con un occhio di riguardo al bando “straordinario” da 24mila cattedre per medie e superiori riservato ai precari con tre anni di servizio negli ultimi 12. Riuscire a svolgere la prova scritta al Pc (a cui seguirà la valutazione dei titoli) tra luglio e agosto vorrebbe dire allontanare per un po’ lo spettro dei 200mila supplenti in cattedra a settembre. Aggiungendo disagi a disagi.
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