di Alex Corlazzoli, Il Fatto Quotidiano, 2.12.2021.
I presidi temono disagi per supplenze last-minute e sospensioni.
La stretta del governo riguarda i circa 60-70 mila tra insegnanti, bidelli, dirigenti scolastici che non ne vogliono sapere di fare l’iniezione. Solo nel Lazio sono circa 6.100. I prof inadempienti avranno cinque giorni di tempo per mettersi in regola. Intanto all’ultimo minuto arriva la super app del governo.
Stop ai No Vax tra i banchi di scuola. Da mercoledì 15 dicembre maestri, professori, collaboratori scolastici e presidi per mettere piede in aula dovranno aver fatto il vaccino o averlo già prenotato nei successivi venti giorni. Il green pass rilasciato a seguito dei tamponi non varrà più. Le regole sono chiare e stabilite dal Decreto Legge 172/2021: gli unici a poter usare ancora la certificazione verde saranno i lavoratori esterni; gli esperti invitati a scuola, gli assistenti agli alunni disabili e gli operatori delle refezioni scolastiche.
Una stretta voluta dal governo Draghi che riguarda gli insegnanti, i bidelli, i dirigenti scolastici che non ne vogliono sapere di fare l’iniezione: stiamo parlando del 6% (60-70 mila) del personale della scuola. Solo nel Lazio sono circa 6.100. Di questi, una parte sono dipendenti esentati con tanto di certificato medico mentre il resto sono maestri, professori, collaboratori e pochi capi d’istituto che per motivi diversi hanno deciso di non fare alcuna dose.
Molti di loro in queste ore stanno pensando a ogni strategia possibile per evitare la sospensione dal lavoro e dello stipendio prevista dalla norma. A difendere quest’ultimi è l’Anief che ha annunciato un ricorso al Tar del Lazio. Il Comilva, coordinamento del movimento italiano per la libertà di vaccinazione ha suggerito – come riporta “La Repubblica” – di pretendere dal preside una raccomandata di richiesta di regolarizzazione, ritirarla dopo un mese per poi avere cinque giorni di tempo per rispondere, altri venti per presentare la prenotazione del vaccino, più tre per comunicare di averlo fatto. Un’altra strada è quella delle diffide: sulle scrivanie di molti presidi stanno arrivando da parte dei legali dei no vax.ù
Infine c’è chi pensa di farla franca almeno per qualche settimana: sulle pagine de “La Repubblica” di Napoli un professore No vax, mantenendo l’anonimato, ha spiegato come funzionerà il “giochino” per beffare la norma. Prendendo un appuntamento per il 22, non presentarsi dichiarandosi magari in malattia, il posto di lavoro è garantito almeno fino al ritorno dalle vacanze che quest’anno sarà lunedì 10 gennaio: una scorciatoia che – ci confermano molti presidi – hanno già messo in atto alcuni docenti. Se verranno fatti i controlli così come previsto, se viene individuato un soggetto non vaccinato o senza prenotazione, i dirigenti devono invitare l’inadempiente a presentare entro cinque giorni la documentazione comprovante l’effettuazione della vaccinazione o il differimento della stessa o ancora la richiesta di vaccinazione da fare entro venti giorni.
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Scuola, scatta l’obbligo vaccinale per docenti e collaboratori scolastici ultima modifica: 2021-12-15T04:49:16+01:00 da