di Monia Melis, la Repubblica, 15.4.2020
– E’ il quarto provvedimento disciplinare in dieci mesi per questo insegnante di Cagliari .
Trenta giorni di sospensione, senza stipendio. Per Andrea Scano, maestro della primaria di Cagliari, è il quarto provvedimento disciplinare in dieci mesi. Il motivo è sempre lo stesso: il rifiuto di utilizzare il registro elettronico per motivi che riguardano la privacy degli alunni. A suo dire, a rischio. Soprattutto per i dati sensibili, quelli delle bimbi e della famiglie più fragili.
Questa volta, però, il provvedimento disciplinare, che riguarda comunque i mesi scolastici precedenti, interromperà l’attività di insegnamento a distanza, la cosiddetta teledidattica attivata per via dell’emergenza sanitaria da Covid-19. L’atto è dell’Ufficio scolastico regionale guidato dall’ex sindacalista Cgil scuola, Peppino Loddo. Da quando non si sa perché la dirigente dell’istituto comprensivo Colombo non gli ha ancora comunicato al docente la data di inizio.
Nel frattempo ogni mattina – da quando il 5 marzo è stata chiuso anche il suo istituto – invia messaggi alla sua classe, una quinta con ventuno alunni: “Solo di due non ho notizie”. Ovviamente non lo fa sul registro elettronico, né su altre app. “Contatto la rappresentante di classe e lei fa da tramite con il gruppo genitori – spiega -. Invio messaggi (non video) di incoraggiamento, riflessioni. Qualche attività pratica e compiti, senza aggravare il peso su famiglie e bambini in una difficile situazione”. Poi: “Visualizzo i lavori svolti via mail, mando osservazioni e suggerimenti”. Nessun report elettronico, ma neppure cartaceo. Anche perché il registro tradizionale non gli è stato consegnato a inizio anno.